Austria: al bando le slot. Gli operatori “pronti a chiedere risarcimento per milioni di euro”

A partire dal 2015, ovvero tra pochi mesi, entrerà in vigore la norma che introduce il divieto ad installare slot nei pubblici esercizi di Vienna. Una misura utile, commenta il professor Gerhard Meyer, docente universitario ed esperto di dipendenze, “a tutelare le persone più vulnerabili dal rischio di dipendenza da gioco”. “Il professor Mayer ignora la realtà dei fatti, si inventa cose che non esistono per negare la realtà” rifatte Helmut Kafka, presidente degli operatoi austriaci e rappresentante di Euromat, la federazione europea del gaming. “Tutti sappiamo che il vero rischio per i giocatori è il gioco online, una forme di gioco che oggi rappresenta il 41% del mercato. L’Austria ha permesso che questa offerta dilagasse, a differenza della Germania dove la quota di mercato è del 3,72%” aggiunge Kafka. “Da sempre il prof. Meyer fa confusione tra le slot a vincita limitata e quelli che possiamo considerare giochi da casinò hard core. Non sono le slot ad alimentare la patologia del gioco compulsivo, ma piuttosto le macchine dei casinò dove si punta fino a 500 euro per partita e consentono di accumulare jackpot milionari. Questa non è una novità, ma una realtà consolidata da anni”. Il presidente dell’associazione che riunisce gli imprenditori di settore ci va duro contro l”esperto’ tedesco (è docente dell’Università di Brema), colpevole, a suo parere, di voler favorire il comparto dei casinò. “Per la sua scarsa obiettività ha perso credibilità in Germania e forse adesso vuole tentare la fortuna in Austria”. Questo spiegherebbe il fatto che continui ad ignorare “i risultati di diversi studi secondo i quali il gioco patologico in Austria ha registrato una impennata del 53% relativamente all’utilizzo delle slot nei casinò”. “Completamente inaffidabili sono poi le sue considerazioni in merito agli effetti dell’entrata in vigore della norma che vieta l’installazione e il funzionamento delle slot, i consumatori potranno giocare tranquillamente online spendendo in pochi minuti i loro stipendi” avverte Kafka. mensilissono giocare alle macchine del casino in pochi minuti retribuzioni annuali, come “argomento finale” uguale respinto e ignorato completamente non scientifico. Il prof. Meyer ignorerebbe anche il fatto a Vienna dal 2008 i casi di gioco problematico legati ai siti web sono aumentati del 113%.
Ma lo scontro tra l’esperto di dipendenze e gli operatori  è ormai al culmine. “Una parte consistente delle entrate delle slot si deve ai giocatori problematici”rincalza Mayer “ e proprio in Austria il settore degli apparecchi automatici ha abilmente aggirato la legge con un espediente che permette di puntare somme più alte e quindi garantirsi guadagni più alti”. Sotto accusa è il cosidetto pulsante automatico, un meccanismo cioè che consente di accumulare punti e che sarà vietato a partire dal 2015. Sulla questione è intervenuta addirittura la Corte di Cassazione sancendo il diritto a Novomatic di utilizzare questa tipologia di apparecchi fino al 2016, dopo di che dovranno essere modificati o rottamati. “L’industria del gioco è per natura molto litigiosa, perché ha forti interessi economici” sostiene Mayer e il riferimento va ai ricorsi legali annunciati dalle imprese del settore. Gli operatori hanno infatti minacciato l’amministrazione viennese e il governo federale di essere disposti a ricorrere alla magistratura contro le norme ritenendo che l’obbligo di dismettere le slot rappresenti una violazione dei loro diritti, addirittura una forma di esproprio.
Il risarcimenti che potrebbero essere richiesti ammontano a circa 100 milioni di euro. Se gli operatori non vedranno riconosciuti i loro diritti si rivolgeranno alla Corte di Giustizia europea.
Il divieto infatti colpisce circa 1.500 slot istallate al momento nelle sale giochi e nei pub di Vienna. Le imposte applicate dall’amministrazione comunale ammontano a circa 50.000.000 l’anno. Da un punto di vista legale ogni modifica della norma sugli apparecchi da gioco a vincita competerebbe esclusivamente al legislatore nazionale, ma di fatto gli operatori viennesi potrebbero veder revocate le concessioni già rilasciate con validità fino al 2020. Quello che non si capisce infatti è come una norma comunale possa prevalere su un diritto acquisito attraverso una norma nazionale. Ed è su questo che gli operatori fanno leva per ottenere la revoca del provvedimento. Secondo l’associazione delle imprese di gestione il divieto ad installare le slot è contrario al diritto comunitario. Ma per vedere riconosciuti i propri diritti ci potrebbero volere addirittura degli anni. Una situazione particolare è quella del Gruppo Novomatic. Il colosso del gaming con sede in Austria gestisce delle sale giochi nella capitale in virtù di autorizzazioni rilasciate dallo Stato e recentemente ha ottenuto una concessione che ci permetterebbe di trasformare le sale giochi in Casinò. La Casinos Austria però ha presentato un ricorso contro il bando di gara e la relativa assegnazione. Il Tribunale amministrativo ha sei mesi di tempo per pronunciarsi e qualora decida di accogliere il ricorso Novomatic si vedrebbe revocare la concessione. In tal caso a partire dal 1 gennaio dovrebbe rispettare il divieto e quindi chiudere le sue sale giochi. lp/AGIMEG