“Fipe è l’organizzazione di categoria della Confcommercio che unisce i Pubblici Esercizi e all’interno di essa EGP segue in particolare gli interessi delle sale specializzate: circa 5mila in Italia e gli oltre 35mila bar e altri punti di ristorazione e intrattenimento che costituiscono l’altra filiera distribuita sul territorio oltre alle ricevitorie e alle tabaccherie”. E’ quanto ha dichiarato il presidente di EGP-Fipe, Emmanuele Cangianelli, durante il suo intervento in audizione alla Commissione Finanze della Camera.
“Nel documento che abbiamo presentato alla Commissione c’è una fotografia storica delle tendenze del mercato e dimostra, nei fatti, come serve un’ottica complessiva del riordino del settore. Ci sono stati degli spostamenti importanti nel numero dei punti vendita e nelle dimensioni della spesa non date dai cambiamenti del consumo, ma in larga parte da scelte regolatorie. Porre livelli di tassazione più elevati per alcuni prodotti di gioco o limiti di distanza e orarie comporta delle distorsioni dell’offerta che possono poi avere degli effetti di allontanamento dagli obiettivi di interesse pubblico”.
“Il riequilibrio nell’attuazione dell’articolo 15 della delega serve per mantenere, non solo il miglior livello di perseguimento degli obiettivi della tutela della legalità, ma anche condizioni di competizioni equilibrate fra tutte le verticali di gioco. In questo senso, ci inquieta il livello dell’importo delle concessioni online, in quanto il modello ottimale deve essere sull’evoluzione tecnologica e sugli investimenti”.
“La regolamentazione prevista nel testo rappresenta un miglioramento. Anche per noi, come manifestato anche da altre associazioni, il valore di 100 euro di ricariche a settimana sembra basso e tale limite potrebbe portare il denaro verso circuiti illegale. Ciò che ci sembra piuttosto importante nella lotta all’illegalità, oltre all’oscuramento dei siti illegali, è il mettere in atto seri vincoli o divieti allo spostamento di fondi verso soggetti esteri privi di concessione. Queste due soluzioni non sarebbero definitive, ma potrebbero essere una buona base per la difesa del perimetro di legalità. Da ultimo, l’articolo 14 che prevede una Consulta permanente di tutte le categorie interessate è positivo, poiché per la nostra esperienza, da questi tavoli di confronto vengono fuori le normative più funzionali”. ac/AGIMEG