“La richiesta che porta avanti GGPOKER è a tutela dell’erario, del mercato e del giocatore. In Italia il Poker è stato regolamentato nel 2008 come primo gioco online. Si tratta di un gioco di abilità. Nel 2011 il poker online generava il 67% della raccolta online del gioco, nel 2023 genera il 4%. Il poker è il gioco più complesso da giocare, meno ripetitivo, meno praticato dai giocatori problematici. E’ anche il gioco meno redditizio per gli operatori del settore. Il poker è stato sostanzialmente abbandonato dal legislatore. Nel 2008 c’erano motivi tecnici ed ha quindi limitato la rete delle piattaforme di poker ai giocatori italiani. Le piattaforme accessibili dai giocatori italiani non facevano parte quindi di una rete internazionale. Era stata decisa una regola transitoria. Ma questa, purtroppo, non è mai stata superata. Le scommesse e i casinò hanno preso allora il sopravvento, il poker non è stato più competitivo e i montepremi sono calati. I giocatori hanno poi iniziato a giocare sulle piattaforme estere”.
E’ quanto ha dichiarato durante il suo intervento Marco Trucco, consulente relazioni istituzionali per GGPOKER, in audizione alla Commissione Finanze del Senato sul riordino del settore dei giochi online.
“Con un bando che richiede agli operatori un contributo importante economicamente credo che valga la pena considerare di offrire finalmente, agli operatori internazionali che ancora si occupano di poker, un prodotto competitivo o almeno di non farlo morire del tutto. Consentendo quindi di collegarsi alle piattaforme internazionali e di giocare con gli altri Paesi della rete, mantenendo tutte le cautele e le restrizioni già previsti. Dal punto di vista economico questo farebbe riportare il poker ad essere un prodotto di competitivo, generando in un aumento stimato in circa 25 milioni di euro di gettito. Facendo una piccola modifica alle piattaforme si può rimettere il poker a livello di generare un’entrata erariale significativa nei prossimi anni. E’ importante anche dire che la maggior parte degli operatori italiani usa già piattaforme internazionali di poker che sono state allora staccate da quella globale e circoscritte al territorio italiano. Si chiede quindi di innestare la rete italiana con l’albero principale. Tali piattaforme sono anche più sicure, è più difficile frodare. Non c’è nessun rischio in questo. Tutti i regolatori più stringenti del mondo e con più risorse, come Olanda, Germania, Svezia, Svizzera, Belgio, Romania, Regno Unito e Danimarca hanno il poker in liquidità globale e non hanno avuto alcun problema”, ha detto.
“Chiediamo che l’Italia dia la possibilità a tutti gli operatori che hanno una rete internazionale regolamentata di accedere al prodotto italiano e alle aziende italiane di scegliere quale prodotto offrire sul mercato tra quelli certificati da ADM. Tra gli obiettivi generali del riordino troviamo la certezza del diritto e l’aumento del gettito erariale a beneficio delle esigenze di finanza pubblica consentendo l’elaborazione da parte dei concessionari di programmi di investimento e piani di sviluppo tecnologico e commerciali più efficaci che producano una rete di gioco più evoluta con risultati di raccolta ed effetti economico finanziari in crescita. Questo comprende la liquidità internazionale del poker. Poi l’obiettivo della garanzia della salute pubblica, anche per questo il poker è molto rilevante, un gioco di abilità e con minori rischio ludopatico. Poi il rafforzamento del gioco legale, quindi consentire l’inserimento della liquidità globale significa eliminare il motivo per cui gli italiani giocano sulle skin cinesi o sui siti non controllati”, ha detto.
“La Commissione raccomandi un decreto che preveda e autorizzi, prima del bando, un collegamento con le reti internazionali per gli operatori che offrono il poker”, ha concluso.
QUI la memoria di GGPOKER presentata al Senato. cdn/AGIMEG