Audizioni riordino giochi, Don Armando Zappolini (Mettiamoci in gioco): “Il proibizionismo non ha mai funzionato e non lo chiediamo, ma serve una legge che regolamenti il settore e che accetti di ridurre le entrate salvaguardando i più deboli”

Mettiamoci in gioco è una rete di 34 sigle nazionali, che da 11 anni cerca di contrastare gli effetti legati alle conseguenze dell’azzardo. Per noi è importante che una legge quadro nazionale, che chiediamo da sempre, non abbia come unico riferimento quello di tirar sù delle risorse per lo Stato. La Commissione Antimafia da anni parla delle infiltrazioni mafiose nel gioco legale. L’Istituto Superiore di Sanità parla di 5 milioni di giocatori abitudinari, di cui un milione e mezzo di giocatori problematici, compulsivi o dipendenti”. E’ quanto ha dichiarato in audizione alla Commissione Finanze del Senato Don Armando Zappolini, portavoce di “Mettiamoci in gioco”.

“C’è una povertà crescente. Il fatto che la maggior parte delle entrate dipenda da giocatori problematici pone un problema etico importante. Non chiediamo proibizionismo, non ha mai funzionato. Ma una legge che regolamenti il settore e che accetti di ridurre le entrate salvaguardando le parti più fragili: un limite al tempo di gioco e all’accesso ai giochi, un accesso con la tessera sanitaria, una tracciabilità dei passaggi economici che permetterebbe anche un contrasto alle mafie”, ha aggiunto. cdn/AGIMEG