Si sta svolgendo in queste ore un nuovo ciclo di audizioni alla Commissione Finanze del Senato della Repubblica in materia di riordino del gioco pubblico.
“Porto in questa sede le valutazioni dell’associazione per lo studio del gioco d’azzardo (Alea) sulla struttura per il provvedimento sul quale la commissione dovrà esprimere un parere. La nostra piccola, ma storica, comunità scientifica ha preso a studiare il fenomeno delle patologie connesse al gioco pubblico da molto tempo. Dunque, noi non abbiamo preso in esame l’impianto delle regole fiscali che sono dispiegate nelle varie modalità di gioco, anche se c’è un punto di incrocio tra la materia fiscale e la dipendenza: la ridotta marginalità del prelievo fiscale permette un sistema che si basa sull’altissima frequenza delle giocate e del prolungamento del tempo”. E’ quanto ha dichiarato il rappresentante dell’associazione Alea, Maurizio Fiasco, durante il suo intervento in audizione alla Commissione Finanze del Senato.
“Il decreto legislativo si occupa in particolar modo del gioco online. Questa modalità, già in passato, aveva rivelato delle evidenze molto nette sulla capacità di attivare comportamenti disfunzionali, molto di più del fisico. La dipendenza deriva dall’altissima frequenza dell’alternarsi della gratificazione e della frustrazione, quindi il fattore tempo diventa determinante. Ciò spiega la maggiore additività dell’online rispetto al fisico”.
“Il gioco d’azzardo responsabile è un ossimoro. Facendo degli approfondimenti abbiamo individuato che il 20% degli utenti del gioco consente di avere l’80% del ricavato alle società di questa industria, confermando la legge del famoso economista Pareto. Ciò comporta che questo 20% viene a sovrapporsi con la popolazione fortemente a rischio. Le proposte necessarie sarebbero quella, innanzitutto, contrastare il gioco ubiquitario, ridurre le frequenze che sono la matrice del rischio e, soprattutto, sarebbe importante che in delle porzioni di giornata ci sia l’interruzione dei giochi”.
“Dal 2016 ha iniziato i lavori un osservatorio per il contrasto alla dipendenza grave da gioco in funzione presso il Ministero della Salute. Questo Osservatorio ha concluso il secondo mandato nel dicembre 2022 con una relazione ponderata e condivisa da tutti, comprese le amministrazioni dello Stato. In questo osservatorio c’è una norma tipica degli organismi consultivi, ovvero quella di precludere l’accesso a coloro che hanno o hanno avuto interessi nel settore di cui si occupa. Dunque, abbiamo visto con molta perplessità il fatto che nel decreto legislativo viene prevista una consulta dei giochi pubblici ammessi in Italia. Se questa consulta si occuperà degli aspetti economici, non può sollevare nessun rilievo da chi si occupa della parte socio-sanitaria. Poiché però nel testo è previsto che si debba occupare della salute, c’è un conflitto con la funzione pubblica“. ac/AGIMEG