“Si tratta di un settore importante per il Paese. Non c’è nessun approccio penalizzante verso il settore. Dal 2018 i numeri di clienti sono saliti da 3.600 a quasi 4mila dimostra che la valutazione che viene fatta sulla chiusura dei rapporti viene fatta valutando individualmente le singole situazioni”. E’ quanto ha detto durante l’audizione sulle criticità nei rapporti fra sistema bancario e operatori del settore del gioco legale Andrea Casini di UniCredit Italia. “I rapporti chiusi nel periodo sono circa 250, ma il trend in questi anni è abbastanza stabile. Non c’è stata un escalation nel 2020. Con le moratorie approvate abbiamo dato attenzioni alle aziende italiane, comprese quelle di questo settore. Il tipo di controlli rafforzati che sono necessari prevedono che ci sia una chiara responsabilizzazione a partire dai nostri colleghi di rete, prima difesa della banca. Abbiamo un livello di controllo dalle strutture di secondo livello di controlli molto puntuale”, ha aggiunto. “Una segnalazione di operazione sospetta non comporta un’immediata chiusura del rapporto. Quando il rapporto di fiducia viene meno, a quel punto vengono interrotti i rapporti”, ha continuato. “Abbiamo rapporti con circa 14 associazioni di categoria per migliorare i rapporti con i clienti, per vedere se ci sono altri interventi che possiamo mettere in campo”, ha concluso. cdn/AGIMEG