Astro a community Will Media: “Ancora una volta confusa spesa con la raccolta. I dati sul mercato dei giochi inesatti”

As.Tro ha inviato una lettera alla pagina Instagram will_ita in cui vengono segnalate le inesattezze contenute in un post pubblicato dalla stessa riguardante i dati della spesa sostenuta dagli italiani, per il gioco lecito, nell’anno 2022.

Ecco il testo integrale della lettera firmata dal Presidente As.Tro – Confindustria SIT Massimiliano Pucci:

“In veste di Associazione di rappresentanza delle imprese del gioco lecito (aderente a Confindustria SIT), intendiamo, con la presente, segnalare un’inesattezza, contenuta nel post pubblicato sulla pagina Instagram “will_ita”, riguardante i dati della spesa sostenuta dagli italiani, per il gioco lecito, nell’anno 2022.

Nel post in questione viene riportato il dato secondo cui, nel 2022, gli italiani avrebbero speso, per il gioco lecito, l’importo complessivo di 136 mld di euro. Partendo da questa cifra avete evidenziato il dato statistico, di indubbio clamore mediatico, secondo cui gli italiani di età compresa tra i 18 e i 74 anni avrebbero speso, in media, 2.370 euro ciascuno, nel corso del 2022.

L’errore di fondo che intendiamo evidenziare sta nel fatto che la cifra di 136 mld non si riferisce alla spesa ma alla raccolta, ossia alle somme puntate dai giocatori. È quindi un dato che non tiene conto delle somme incassate dagli stessi giocatori a titolo di vincite.

In altri termini, occorre tener conto del significato condiviso del termine “spesa”, il quale indica il decremento patrimoniale subito dal soggetto che sostiene un esborso di denaro, da calcolarsi al netto delle somme incassate dal medesimo soggetto per effetto di tale esborso.

Ebbene, se nel 2022 gli italiani hanno complessivamente “puntato” 136 miliardi di euro, dei quali 115 miliardi gli sono stati restituiti sotto forma di “vincite”, ne consegue che hanno “speso” 21 miliardi di euro e non 136 miliardi. Quindi, tornando al vostro esempio, gli italiani di età compresa tra i 18 e i 74 anni hanno speso nel 2022, in media, 366 euro ciascuno e non 2.370 euro.

Il gioco d’azzardo porta con sé delle implicazioni sociosanitarie che nessuno intende negare, le quali, però, necessitano di essere valutate ed affrontate sulla base di dati elaborati in maniera corretta ed oggettiva.

Denunciamo, a tal proposito, l’assenza di una banca dati ufficiale (al pari di quella, relativa ai flussi economici, tenuta da ADM) che offra una rappresentazione certa della diffusione del fenomeno della dipendenza da gioco nel nostro Paese”. cdn/AGIMEG