“Si chiede di sapere quali iniziative il Governo intenda porre in essere per rafforzare le misure di contrasto alla presenza della criminalità organizzata in relazione ai suoi pervasivi interessi nel mondo delle scommesse, che (…) aprono scenari davvero inquietanti, proprio a partire dalla vicenda di Marco Pantani, nel pieno rispetto dell’autonomia dell’attività giudiziaria”. E’ quanto chiede in un’interrogazione a risposta scritta rivolta al titolare del Viminale, il deputato in quota PD, Arlotti. L’on. Arlotti fa esplicito riferimento alla riapertura del caso-Pantani: “la riapertura è partita dalle parole scritte in una lettera da Renato Vallanzasca, boss della malavita, alla mamma del Pantani”, sostiene Arlotti. Che prosegue: “il bandito della Comasina, raccontò alla mamma di Pantani di essere stato avvicinato – qualche giorno prima del famoso 5 giugno 1999 – da un detenuto, con frequentazioni nel giro delle scommesse clandestine e di camorra, che gli suggerì di puntare soldi, con disponibilità addirittura ad anticipare le somme, sul vincitore del Giro d’Italia e che non sarebbe stato Pantani”. Si tratta – prosegue il deputato – “di un episodio davvero emblematico che evidenzierebbe ancor di più ove ve ne fosse bisogno, della pervasività della criminalità organizzata nel mondo delle scommesse clandestine; è del tutto evidente che questa vicenda (…) apre scenari inquietanti e richiede da parte delle istituzioni una maggiore attenzione circa l’evoluzione dei fenomeni di infiltrazione e il loro contrasto”, conclude. im/AGIMEG