Quaderni Antiriciclaggio UIF: c’è anche il settore dei giochi e delle scommesse nel fenomeno delle “cartiere”, imprese che emettono fatture per operazioni inesistenti

C’è anche il settore dei giochi e delle scommesse nel fenomeno delle “cartiere” analizzato dalla UIF nell’ultimo numero dei Quaderni Antiriciclaggio, che hanno la finalità di presentare dati statistici, studi e documentazione su aspetti rilevanti per i compiti istituzionali della UIF — Unità d’Informazione Finanziaria per l’Italia, Banca d’Italia. In particolare si evidenziano alcuni casi di particolare interesse nelle diverse tipologie di riciclaggio emerse dalle analisi delle segnalazioni di operazioni sospette inviate da intermediari finanziari e altri soggetti obbligati.
Il lavoro analizza le caratteristiche delle società cosiddette “cartiere”, imprese che emettono fatture per operazioni inesistenti consentendo a imprese produttive di utilizzarle sia a fini di evasione fiscale, indicando in bilancio costi inesistenti, sia a fini di riciclaggio o per altri scopi illegali. Sulla base delle informazioni disponibili viene sviluppato, utilizzando dati di bilancio, un indicatore sintetico che segnala la presenza di caratteristiche tipiche di una cartiera. Una prima verifica empirica della significatività dell’indicatore, effettuata utilizzando il database dell’Unità d’Informazione Finanziaria per l’Italia nell’analisi delle operazioni sospette segnalate all’Unità, rileva che a valori molto bassi dell’indicatore corrispondono più frequentemente società segnalate per frodi nelle fatturazioni e/o per frodi nell’IVA intracomunitaria rispetto a quelle segnalate per altri fenomeni. L’indicatore può essere uno strumento di supporto nell’effettuare un primo screening sulle società potenziali cartiere.
Tra i fenomeni oggetto di segnalazioni sospette di riciclaggio “i fenomeni connessi al finanziamento del terrorismo, a vicende giudiziarie, all’utilizzo anomalo del contante e delle carte di pagamento, all’abuso di finanziamenti pubblici, al settore dei giochi e scommesse, all’anomalie nei servizi di money transfer, all’usura e all’abusivismo finanziario, alla carente adeguata verifica, all’utilizzo illecito di valute virtuali, alle frodi informatiche, ecc. Rientrano in questa categoria – evidenzia l’UIF – anche fenomeni residuali utilizzati quando la SOS presenta solo generici elementi di anomalia o quando la SOS si ritiene non meritevole di approfondimento”. cr/AGIMEG