“Oggi siete voi il Governo dopo la riunione insieme al neo sottosegretario Villarosa e quindi siete voi che potete e dovete tutelare la filiera bassa, formata da aziende accreditate e scelte dallo Stato attraverso i Monopoli per svolgere questa attività”. Così, l’associazione Agcai si è rivolta al senatore Endrizzi. “Più volte il senatore Endrizzi ha detto di essere contro il sistema concessorio che mette lo Stato in conflitto di interessi, in quanto al concessionario ha dato anche la possibilità di gestione degli apparecchi, mettendo in conflitto gli interessi che sono la tutela della salute con il fine di lucro che hanno gli stessi concessionari. ‘Cosa fa il concessionario che non può fare l’agenzia delle entrate?’ Citiamo testualmente una sua domanda alla quale diamo noi una risposta: la gestione diretta degli apparecchi”, ha aggiunto l’associazione. “Per cui il senatore Endrizzi ora al Governo tuteli la filiera bassa e si batta per togliere dalle mani dei concessionari il gioco di intrattenimento con piccola vincita che in tutta Europa viene dato in mano ai privati. Ma anche l’onorevole Silvestri incontrato da noi a Bastia Umbra ha affermato pubblicamente che bisognava rivedere il rapporto concessionari-gestori magari inserendo un contratto di filiera nazionale ed aveva dato anche la sua disponibilità ad un incontro a Roma. L’onorevole Mantero ha fatto delle dichiarazione sulla stampa affermando che sarebbe ora di equiparare la tassazione su tutti i giochi e che sarebbe stato opportuno intervenire nei rapporti conflittuali fra concessionari e gestori. Bene è giunta l’ora di dimostrare la vostra coerenza e onestà intellettuale. Insieme al sottosegretario Villarosa accettate l’invito ad incontrarci già inoltrato dalla nostra associazione alla segreteria del sottosegretario, per trovare soluzioni condivise che tutelino la tutela della salute dei giocatori in primis ma anche le imprese di gestione scelte dallo Stato attraverso l’accreditamento, aziende serie che hanno rispettato tutti gli obblighi di legge per ben 15 anni e non accettiamo che oggi per volontà politica devono lasciare il posto alle multinazionali”, conclude Agcai. cdn/AGIMEG