Consiglio di Stato sospende sentenza su distanziometro Bolzano. “Sale a rischio chiusura, e forse ci sono vizi che non sono stati esaminati”

Una sala da gioco tenta la via del giudizio di revocazione della sentenza del Consiglio di Stato sul distanziometro di Bolzano, e il Presidente della Sesta Sezione sospende la pronuncia con decreto cautelare. IL Presidente riconosce la gravità e l’urgenza della situazione in cui versa la sala (dopo la sentenza il Comune di Bolzano ha imposto la chiusura dell’attività, e questo comporterebbe “dispersione dei valori aziendali; azzeramento dell’avviamento aziendale; dissipazione degli investimenti; venir meno della unica fonte di reddito per i titolari; perdita dei posti di lavoro”) e spiega che ” le ragioni del dedotto vizio revocatorio” sostenute nel ricorso “ad una delibazione sommaria propria della attuale fase, non paiono immeritevoli di positiva valutazione”. La sala infatti ha sostenuto – “richiamando pedissequamente il ricorso in appello e le riproducendo i vizi dedotti e le pagine che li riportavano” – che il Consiglio di Stato abbia travisato il “contenuto della CTU, sotto diversi profili; in particolare, con lunga disamina, il ricorso sostiene che la sentenza di appello – che riuniva diversi ricorsi per connessione – si sia concentrata soltanto sui motivi di possibile incostituzionalità e anticomunitarietà, tralasciando la trattazione dei restanti e incorrendo nel vizio di (errore di fatto revocatorio per) omessa pronuncia”. Inoltre, la sala ha sottolineato che nella sentenza – nella parte in cui si discute dell’incostituzionalità del distanziometro di Bolzano – il giudice non ha esaminato una serie di vizi (quelli “degli atti adottati; sull’onere di contestazione; sui requisiti per la licenza; sullo statuto delle imprese”). IL provvedimento cautelare dovrà adesso essere confermato dall’intero Collegio, nell’udienza in Camera di consiglio che è stata fissata per il 13 giugno prossimo.