Scommesse, on. Giordano (Sel): “Dopo inchiesta Catanzaro, necessario vietare le scommesse sui campionati minori”

“Riconsiderare le norme che hanno esteso il gioco delle scommesse al settore dilettantistico del calcio italiano, in quanto in primis le società sportive “minori” per via dei bassi budget di partecipazione ai rispettivi campionati sono oggettivamente esposte al ricatto e ai condizionamenti della criminalità organizzata detentrice di ingenti risorse finanziarie”. E ancora, “promuovere una riforma generale della gestione delle modalità di concessione e di funzionamento delle agenzie delle scommesse, in particolare quelle “on line” e riguardanti tutte le discipline sportive”. Infine, “promuovere, di concerto con le autorità sportive competenti, gli stati generali del calcio dilettantistico italiano per avviare una profonda riforma del settore, ivi compreso quello delle categorie giovanili e “primavera”, riconducendolo alla sua meritoria missione originaria”. E’ quanto chiede al Presidente del Consiglio e al Ministro dell’Economia l’on Giancarlo Giordano (Sel) in un’interrogazione che segue l’indagine di Catanzaro sul calcioscommesse. Giordano ricorda ad esempio che dall’inchiesta è emerso che “l’attività delinquenziale legata al settore è sempre attiva e fiorente non solo in Italia dove abbiamo scoperto una stabile organizzazione criminale che grazie a calciatori, dirigenti e tesserati e non, ha messo in atto condotte finalizzate ad alterare i risultati di varie partite”. Inoltre, assieme agli indagati italiani “sono stati arrestati oltre ben 10 finanziatori scommettitori italiani, maltesi, kazaki, russi, cinesi e serbi, a dimostrazione dell’internazionalizzazione del fenomeno delle scommesse sportive illecite che conferma come la ramificazione della criminalità organizzata abbia raggiunto livelli esorbitanti non solo nei settori malavitosi tradizionali ma anche in quelli nel mondo dello sport dilettantistico; questi « finanziatori » stranieri irrorano le casse delle organizzazioni delinquenziali fornendo denaro ai criminali italiani che a loro volta lo usano in primis per « corrompere » i calciatori”. Giordano ricorda anche che il presidente della FIGC Carlo Tavecchio ha espresso una posizione fortemente contraria all’inserimento della SerieD nel palinsesto delle scommesse: “Quando le scommesse sono state allargate alla serie D io dissi, pur non essendo consultato, che era un gravissimo errore e oggi i risultati li vedono tutti…”; nonostante questo “quattro anni or sono nonostante il mondo del calcio professionistico fosse ciclicamente investito da scandali il Governo italiano, attraverso il Ministero competente, ha deciso, nonostante il parere contrario della Federazione italiana gioco calcio, di estendere la pratica del gioco delle scommesse al settore dilettantistico, determinando il coinvolgimento di un mondo di per sé esposto agli interessi delle organizzazioni criminali nazionali e internazionali”. Nella Serie D “le società sportive calcistiche operano tra forti difficoltà economiche e gestionali riservando ai calciatori ingaggi incerti e modesti”; “per queste ragioni le organizzazioni criminali italiane hanno posto la loro attenzione su questo settore del calcio esposto a forti condizionamenti realizzando un sistema di collaborazione con le mafie internazionali, in particolare dell’Est europeo e asiatico, dove il sistema delle scommesse on line è totalmente fuori controllo”.lp/AGIMEG