Politica: per il dopo-Renzi i bookmaker “chiamano” Padoan a quota 2.20 ma occhio a Grasso (3.50) ed a Delrio (5.00)

Dopo gli ‘abbagli’ presi con la Brexit prima e le elezioni americane poi, questa volta i bookmaker internazionali hanno visto giusto sul referendum costituzionale italiano: la vittoria dei ‘No’ era la prima scelta in lavagna a quota 1,30 mentre i ‘Si’ erano dati a 3,50 volte la posta. Dopo la sconfitta, Renzi ha annunciato le proprie dimissioni e in giornata salirà al Colle per rimettere il mandato nelle mani del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Nuovi scenari si profilano all’orizzonte e si apre il totonomine su chi sarà il prossimo Premier. I bookmaker puntano su un Governo tecnico, guidato da una personalità autorevole e di peso in Europa: il profilo è quello del Ministro dell’Economia e Finanze Pier Carlo Padoan, che come riferisce l’Agenzia Agimeg è la prima scelta in lavagna a quota 2,20. Ma piace molto anche il nome di Pietro Grasso, a 3,50: il Presidente del Senato vanta infatti un buon rapporto con le opposizioni e non essendo renziano potrebbe trovare l’appoggio anche delle forze politiche che hanno scaricato Renzi. Se invece si volesse arrivare sino alla fine naturale della legislatura, prevista per il febbraio 2018, il nome più ricorrente è quello di Graziano Delrio, uomo di fiducia di Renzi nonostante alcuni passati momenti di tensione con il Premier, offerto a 5,00. Ma il nome a sorpresa per il dopo-Renzi potrebbe essere quello di Romano Prodi: nell’ultimo periodo da più parti all’interno del Partito democratico si è tornati a invocare il suo nome. Sulla nomina di Prodi pesa però il fatto che lo stesso Professore abbia recentemente fatto sapere di non essere interessato a ricoprire incarichi politici, ma i bookmaker lasciano una porta aperta a 9,00 anche in virtù della sua esperienza e del suo peso a livello internazionale. Tra i grandi nomi figura anche quello di Giuliano Amato, che garantirebbe esperienza oltre ad essere ben visto anche nel centrodestra, a 12,00, mentre appaiano più difficili soluzioni come quelle che porterebbero a Dario Franceschini, Ministro dei Beni e Attività Culturali, a 15,00, o al Ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, che paga il fatto di essere troppo vicino a Renzi, a 18,00. lp/AGIMEG