Nella Fase 2, nel Lazio “sara’ previsto in tutti i protocolli l’obbligo della mascherina, anche gli incontri all’aperto dovranno avvenire con la mascherina, un metro di distanza tra le persone dovra’ essere sempre mantenuto”. Lo ha detto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, nella videoconferenza “#RipartireSicuri – il vademecum per la ripresa delle attività economiche e sociali”, sulla Fase 2 nel Lazio. “L’indicazione di lavare frequentemente le mani rimane e, anzi, la rilanciamo con ancora piu’ forza in vista della Fase 2. Il contingentamento degli ingressi sara’ fatto sulla base dei metri quadrati degli esercizi commerciali o pubblici, e bisognera’ provvedere alla igienizzazione quotidiana in tutti i locali, cosi’ come alla misurazione della temperatura personale”, ha sottolineato. “A Roma e nel Lazio diamo indicazione di tenere altissimo lo smartworking nel mese di maggio”, ha concluso. “Abbiamo pensato che la Fase 2 dovesse basarsi su: prudenza, protezione, prevenzione, piccoli passi e progettualità. Probabilmente abbiamo superato la fase più difficile ma non possiamo alleggerire i controlli. In programma la riapertura delle altre attività chiuse nel Lazio. Abbiamo fornito le indicazioni per la riapertura del 4 maggio del trasporto pubblico, delicatissimo e complicato. Stiamo lavorando ad una collaborazione per i controlli nelle stazioni con la protezione civile. Abbiamo indicato ai Comuni di adottare provvedimenti per armonizzare flussi di carico del trasporto: un carico massimo per i mezzi di trasporto non superiore al 50% della capacità di trasporto del mezzo, obbligo di mascherina, dotazione di conta persone, la segnaletica sui posti, il dispenser gel igienizzante ed isolamento del conducente. Abbiamo regolato anche il trasporto privato. Abbiamo disciplinato la riapertura di uffici pubblici, delle attività produttive, cantieri già attivi oppure che riapriranno il 4 maggio. Le disposizioni sono le stesse per tutti. Per i Comuni la possibilità di monitorare gli orari degli sportelli aperti al pubblico. Abbiamo disciplinato la riapertura delle riprese cinematografiche, che riapriranno dal 4 maggio. Siamo partiti dalla formazione del personale e regole specifiche per set e attori, misurazione delle temperatura, presenza di un medico in ogni ripresa, presenza delle norme igieniche, distanza di sicurezza e obbligo delle mascherine. Sulle attività che non riapriranno il 4, abbiamo indicato già delle linee guida generali, abbiamo però programmato un primo ciclo di incontri che partirà lunedì per la riapertura della stagione balneare, poi negozi, botteghe con focus su abbigliamento food, e servizi alla persona, poi i mercati e le produzioni cinematografiche, ancora le associazioni balneari e Anci e Comuni. Ci sono in programmazione incontri con gli altri settori come centri commerciali, edilizia, trasporti e industrie per avere un monitoraggio costante delle attività. Abbiamo dato le prime indicazioni per bar e ristoranti, gelaterie e pasticcerie, sia per take away sia per la futura apertura completa, ma si tratta di settori delicati e gli approfondimenti saranno costanti per capire come definire un modello per la riapertura totale. Abbiamo le prime proposte per gli esercizi di abbigliamento e calzature. Bisogna mantenere alta l’attenzione per gli esercizi commerciali ritenuti a rischio elevato. Per i servizi alla persona definiremo dalla prossima settimana protocolli specifici. Quando il Governo definirà per queste attività con le Regioni, noi avremo già un protocollo stabilito. Stessa cosa anche per gli stabilimenti balneari. Da lunedì i supermercati potranno rimanere aperti fino alle 21.30”, ha sottolineato il vice presidente Leodori. “La progressiva apertura non significa che il virus è sconfitto, lo sarà quando avremo il vaccino”, ha aggiunto l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato.
La Regione Lazio ha adottato un vademecum in otto punti che identifica le misure di sicurezza da rispettare da parte degli esercizi commerciali del settore dell’alimentazione, come, a titolo di esempio, bar, pub, ristoranti, rosticcerie, friggitorie, gelaterie, pasticcerie, pizzerie al taglio, paninoteche, yogurterie, piadinerie, per quanto riguarda la produzione, il confezionamento e la vendita di cibo e bevande da asporto a partire dal prossimo 4 maggio, quando queste attività saranno di nuovo possibili secondo quando stabilito dal Dpcm del 26 aprile. La Regione specifica inoltre che per il servizio di asporto, come anche per il delivery, non è prevista alcuna limitazione oraria. Il testo è frutto di un confronto proficuo tra Regione e associazioni rappresentative dei pubblici esercizi e sindacati. Tra le principali disposizioni contenute al suo interno, l’obbligo per i clienti e per il personale degli esercizi di indossare guanti e dispositivi di protezione delle vie respiratorie, la necessità di mantenimento del distanziamento interpersonale, il divieto del consumo sul posto e la messa a disposizione per il personale e i clienti di sistemi e prodotti per l’igienizzazione delle mani. “Questo vademecum vuole essere un altro contributo per cercare di rendere la vita di tutti un po’ più semplice in questi tempi difficili e arriva, seguendo l’esempio di quello dei giorni scorsi sull’attività delle librerie, al termine di un percorso di condivisione con le associazioni di categoria e sindacali, alle quali vanno i miei più sinceri ringraziamenti per la collaborazione”, ha dichiarato l’assessore allo Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato, Ricerca, Start-up e Innovazione, Paolo Orneli. “È un testo che, in modo semplice e chiaro, consentirà lo svolgersi della vendita da asporto di cibi e bevande, possibile di nuovo a partire da lunedì prossimo, nella massima sicurezza possibile per tutti: esercenti, lavoratori e clientela. Si tratta di un servizio importante per i cittadini, per il quale infatti, non a caso, l’ordinanza n.Z00037 pubblicata ieri prevede l’esenzione dall’obbligo di chiusura alle 21.30”, ha aggiunto.
Questo il testo del vademecum condiviso da Regione e associazioni di categoria:
MISURE DI SICUREZZA PER LA PRODUZIONE, CONFEZIONAMENTO E VENDITA DI CIBO E BEVANDE DA ASPORTO DESTINATE AGLI ESERCIZI DI SOMMINISTRAZIONE DI ALIMENTI E BEVANDE E ATTIVITÀ ARTIGIANALI
1. È consentita ai sensi del Dpcm 26 aprile 2020 la vendita di cibo e bevande da asporto da parte degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande e delle attività artigianali quali, a titolo esemplificativo, bar, pub, ristoranti, rosticcerie, friggitorie, gelaterie, pasticcerie, pizzerie al taglio, paninoteche, yogurterie, piadinerie, con esclusione degli esercizi e delle attività localizzati in aree o spazi pubblici in cui è vietato o interdetto l’accesso, nel rispetto della normativa vigente in tema di sicurezza sanitaria, con particolare riferimento alle misure di sanificazione dei locali, dispositivi di protezione individuale per i lavoratori e distanziamento interpersonale previste dal Dpcm 26 aprile 2020 e relativi allegati;
2. Si raccomanda ai clienti l’ordinazione on-line o telefonica, in modo da garantire che il ritiro dei prodotti ordinati avvenga per appuntamenti dilazionati nel tempo, allo scopo di evitare assembramenti all’esterno, dove in ogni caso i clienti dovranno rispettare il distanziamento interpersonale di almeno un metro;
3. All’interno dei locali i clienti sono obbligati a indossare guanti e dispositivi di protezione delle vie respiratorie;
4. I clienti entrano uno alla volta e devono permanere all’interno dei locali per il tempo strettamente necessario al pagamento e ritiro della merce. Non è consentito per i clienti l’utilizzo dei bagni;
5. Fermo restando quanto già disposto dalla normativa in materia di igiene e sicurezza degli alimenti e delle bevande (Reg. (CE) 852/2004), gestore e addetti devono indossare mascherina e guanti per tutto il tempo di permanenza nei locali e mantenere, ove possibile, un distanziamento interpersonale di almeno un metro. Devono, altresì, adottare tutte le precauzioni igieniche, in particolare per le mani, per le quali è raccomandato un lavaggio frequente con acqua e sapone o altri prodotti igienizzanti;
6. È vietata ogni forma di consumo sul posto. I prodotti devono essere consegnati chiusi in confezioni da asporto;
7. Dovrà essere data ampia disponibilità e accessibilità a sistemi e prodotti per l’igienizzazione delle mani (preferibilmente a induzione automatica). In particolare, detti sistemi devono essere disponibili sia per il personale, sia per i clienti, all’ingresso del locale;
8. Deve essere data informazione sulle misure di sicurezza dei lavoratori come da normativa vigente; deve, altresì, essere fornita completa informazione sulle norme di comportamento dei clienti e sulle modalità di ordinazione e ritiro della merce, mediante esposizione di cartellonistica all’ingresso ed eventualmente anche sui siti internet e pagine social aziendali. Si raccomanda ai gestori di esporre in vetrina un cartello che indichi che l’attività di ristorazione è sospesa ad eccezione della ristorazione con consegna a domicilio e con asporto. cdn/AGIMEG