Zamparelli (pres. STS): “La collaborazione tra ADM e una rete responsabile è fondamentale per mantenere alto il grado di legalità del settore del gioco”

“La collaborazione è fondamentale. Gli operatori possono fornire spunti interessanti e importanti, poichè fotografano la realtà con i clienti, vengono dal campo. Dalla ricerca emerge che il fatto che il gioco è divertimento. L’immagine che esce del gioco, tuttavia, è a tinte fosche, quando in realtà è un divertimento popolare. Deve essere canalizzato nella maniera giusta con un ente decisore che regolamenta il settore e una rete responsabile e che deve gestire il gioco con massima responsabilità. Quindi, ADM e una rete responsabile sono fondamentali per far sì che il settore non prende quelle derive di cui si parla e che in realtà non sono attuali, serve a tenere alto il grado di legalità del settore. Si tratta di un comparto che fino a pochi anni fa era in mano alla criminalità organizzata che faceva affari importanti sul settore. In questo settore non c’è stato un ampliamento dell’offerta, sono stati legalizzati dei giochi che erano gestiti in maniera esclusiva dalla criminalità. Penso alle slot o al bingo. Fondamentale è stato il ruolo dell’ente regolatore che ha colto i segnali e ha portato nell’alveo della legalità quei giochi gestiti dalla criminalità e che rappresentava per questa una risorsa importante”.

E’ quanto ha dichiarato Emilio Zamparelli, Presidente Nazionale del Sindacato Totoricevitori Sportivi in occasione dell’iniziativa “Giocare da grandi. Le rilevazioni dell’Osservatorio sul gioco pubblico” organizzato in collaborazione con Swg e IGT.Evento Giocare da grandi IGT SWG

“Il gioco del Lotto nel 1987 è stato portato in una rete professionale e capillare sul territorio, come le tabaccherie. Così è stato debellato il Lotto nero, che era una risorsa importante per la malavita. Sono considerazioni che vanno fatte per un riordino che sia efficace e che porti a risultati. Bisogna mettere da parte il pregiudizio che ancora c’è sul settore, il falso moralismo. Nelle ricerca chi si lamenta del gioco è chi non lo conosce, si tratta di un partito preso. Bisogna far conoscere il gioco, non si tratta di un’operazione semplice da fare. Pensare di cambiare il giudizio sul gioco dei non giocatori non è semplice. L’operazione che va fatta è quella di cercare di mantenere un settore che sia responsabile, che faccia bene il proprio lavoro e che combatta l’illegalità in un momento in cui le occasioni di illegalità sono maggiori. Gli strumenti tecnologici, infatti, consentono che la giocata possa essere raccolta attraverso i nuovi canali. Le frontiere sono state abbattute. Vanno fatte delle riflessioni sempre a tutela del giocatore”, ha concluso. cdn/AGIMEG