Joe McKeehen è il nuovo campione del mondo di poker. Nulla da fare per Federico Butteroni, che ha chiuso in ottava posizione la sua lunga cavalcata verso il titolo. Il 25enne romano si era qualificato alla finalissima superando in estate oltre 6mila avversari, ma il tavolo conclusivo (andato in scena fino a ieri notte dopo la lunga pausa) non è stato vissuto da protagonista dal talento azzurro. Come un ciclista che arriva a corto di energie alla volata finale, Butteroni si è presentato al Final Table con una dotazione di fiches molto limitata rispetto a quella degli avversari e in condizioni, quindi, di non avere grandi margini di manovra. “Non mi spaventa essere ultimo, potrò dormire tranquillo la notte per dare il 100% per l’esame dell’8 novembre”, ci aveva detto in un’intervista, e così è stato. Il romano si è giocato le poche carte, sapendo che non poteva aspettare troppo, così come è vero che ogni minimo errore sarebbe costato l’eliminazione. In queste condizioni saltano un po’ gli schemi che rendono il poker un gioco d’abilità e senza carte buone non si può andare troppo avanti. Le carte (A-J) sono arrivate contro una mano più forte del chipleader, che ha chiuso ogni speranza di vedere un italiano vincere il Main Event delle World Series of Poker, il torneo considerato il vero e proprio Campionato del Mondo di Poker nella specialità più giocata, il Texas Hold’em. Oltre alla soddisfazione per Butteroni resta un premio da 1.097.009 dollari . È andata meglio a Joe McKeehen, che dopo 184 mani si è aggiudicato un premio da 7,7 milioni di dollari. Podio tutto a stelle e strisce: secondo posto e 4,4 milioni di dollari per Josh Beckley e terzo posto da 3,3 milioni per Neil Blumenfield. Resta magica la stagione degli italiani alle Wsop: oltre alla finale di Butteroni, Max Pescatori ha vinto due braccialetti in tornei diversi dal Main. Alla vigilia molti tifosi ci avrebbero messo la firma. cz/AGIMEG