dal nostro inviato a Bologna – La Legge regionale dell’Emilia Romagna porta “una iniquità a danno dei centri scommesse autorizzati che sono più limitati rispetto ai centri che dovrebbero essere solo degli internet point che aprono e svolgono la loro attività senza gli stessi limiti”. Lo ha denunciato il maggiore Alessio Costagliola, comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna, aprendo il suo intervento nel workshop Codere ‘In nome della legalità 2.0’ in corso a Bologna. “Su 17 controlli effettuati a carico di punti di raccolta scommesse, abbiamo sequestrato 5 attività che non rispettavano la normativa vigente” ha detto Costagliola ” e va detto che la periferia e i piccoli comuni di provincia sono gli ambienti nei quali è più facile tentare di svolgere attività irregolari e sfuggire ai controlli”.
“L’attività di controllo e repressione della Guardia di Finanza ha riguardato naturalmente anche le Slot e le VLT. In alcuni casi – ha proseguito – sono state ritrovate negli esercizi commerciali delle macchine non regolari o addirittura videolottery pronte ad essere collegate tra di loro, ma non ai server del concessionario. Particolarmente singolari alcuni episodi nei quali abbiamo verificato che il noleggiatore da noi prontamente denunciato e segnalato ai Monopoli aveva rilasciato un regolare contratto all’esercente commerciale che in buona fede era convinto di ospitare nel suo negozio delle macchine regolari”. gpm/AGIMEG