Volpi e Spessotto (MISTO): “Necessari ristori e aperture in sicurezza per i casinò italiani”

“La situazione dei Casinò italiani desta allarmanti preoccupazioni sotto molteplici profili, dal punto di vista occupazionale e, più in generale, di indebitamento costante a causa delle restrizioni imposte alle attività a causa a della pandemia. Indebitamento che si ripercuote sui bilanci degli enti territoriali di riferimento; il comparto è rimasto chiuso dall’8 marzo sino a metà giugno 2020, per poi chiudere nuovamente a fine ottobre, situazione tuttora perdurante almeno fino al 6 aprile 2021. Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi del 2 marzo 2021 infatti, fino al 6 aprile 2021 « Sono sospese le attività di sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò, anche se svolte all’interno di locali adibiti ad attività differente » (articolo 20); in particolare, il Casinò di Sanremo (del quale è socio unico il comune) versa in una situazione di crisi insostenibile, maturando perdite ingenti: 20 milioni di euro al 31 dicembre 2020 e nei primi tre mesi del 2021 almeno 10 milioni di euro. Somme che in definitiva si tradurranno in mancati servizi alla cittadinanza; con parere favorevole del Sottosegretario per la salute Zampa del Governo « Conte II » si era dato « semaforo verde » alle riaperture dei casinò in tempi brevi, sottoponendo l’attività a una serie di protocolli stringenti onde minimizzare il rischio contagi; l’attività di giuoco d’azzardo praticata nei casinò è autorizzata dallo Stato e rappresenta un argine al giuoco illegale, ponendosi inoltre ai confini del territorio italiano in modo da prevenire trasferte verso i casinò della Costa Azzurra e per attrarre giocatori dall’estero: in tale contesto e in forza dei protocolli sanitari stringenti e della prevenzione già effettuata a Sanremo (attrezzature per la rilevazione della temperatura, plexiglas ai tavoli, e altro) è anche preferibile al « giuoco legale » praticato nei bar e nelle sale gioco; la casa da giuoco sanremese a fronte delle chiusure si ritrova a versare ugualmente l’imposta sugli intrattenimenti (nel 2020 pari a 2,6 milioni di euro) e la tassa di concessione governativa annuale pari a 539 mila euro; il Governo « Conte II » ha stanziato 150 mila euro di ristori per le perdite subite in favore del Casinò di Sanremo: tale cifra, a quanto consta agli interroganti, non risulterebbe versata”. E’ quanto si legge nell’interrogazione presentata dalle deputate Leda Volpi e Spessotto (MISTO) e rivolta al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell’economia e delle finanze, al Ministro dell’interno, al Ministro dello sviluppo economico. Le deputate hanno quindi chiesto: “se i Ministri interrogati siano a conoscenza della grave situazione in cui versano i casinò italiani e in particolare il casinò municipale di Sanremo e quali iniziative di competenza intendano adottare per assicurare immediato ristoro per le perdite subite, a partire dai 150 mila euro già stanziati; quando il Governo riterrà di consentire aperture in sicurezza, quali garanzie a tutela dei lavoratori dei casinò intenda prevedere e se ritenga di adottare iniziative per ristorare le case da giuoco in relazione ai tributi annuali versati nonostante i lunghi periodi di « stop » imposti ex lege”. cdn/AGIMEG