Le fasce orarie adottate dai Comuni per limitare l’uso delle videolottery devono essere riviste: con l’obbligo di utilizzare la tessera sanitaria per giocare, l’inserimento dei messaggi di avvertimento e il controllo sui volumi di gioco grazie all’app SMART, “è possibile tutelare i giocatori più fragili attraverso limitazioni interne al sistema informatico” e di conseguenza “si riduce lo spazio a disposizione della regolamentazione comunale”Lo scrive il Tar Lombardia, sezione di Brescia, accogliendo il ricorso di una sala Vlt contro le fasce orarie adottate dal comune di Cavernago, in provincia di Bergamo. Anche se il giudice premette che il gioco alle vlt “è associato a un rischio potenzialmente severo di ludopatia, in particolare tra gli adulti”, sottolinea che “si tratta di un tipo di gioco a elevato contenuto tecnologico, e dunque già regolabile a monte attraverso i programmi informatici che collegano i terminali alla rete telematica”. E quindo ricorda appunto le varie misure adottare, a iniziate dall’obbligo di usare la tessera sanitaria. Inoltre, “Un’altra innovazione diretta a tutelare i soggetti a rischio è l’introduzione di formule di avvertimento sui medesimi apparecchi”. E ancora, “La tecnologia – l’app Smart, appunto – consente inoltre di monitorare il volume di gioco e la sua distribuzione sul territorio nazionale, anche al fine di tenere sotto controllo le aree più soggette al rischio di concentrazione di giocatori affetti da ludopatia”. Il giudice conclude di conseguenza che “L’intervento regolatorio dei Comuni deve quindi tenere conto della nuova disciplina del gioco d’azzardo, e delle norme tecniche adottate dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per consentirne l’implementazione. Inoltre, l’intervento regolatorio dei Comuni deve utilizzare la sempre maggiore quantità di dati disponibili, dopo che il legislatore nazionale – con l’APP SMart – ha obbligato l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli a mettere a disposizione degli Enti Locali gli orari di funzionamento degli apparecchi”. Insomma, il Tar Brescia conclude che le amministrazioni locali devono effettuare una nuova valutazione per arrivare a bilanciare “la riduzione delle sessioni di gioco continuativo e le aspettative economiche dei gestori delle sale dedicate ai videoterminali VLT”. rg/AGIMEG