L’ISI, l’imposta sugli intrattenimenti, nel caso dei videopoker deve essere pagata per l’intero 2004, nonostante la Finanziaria del 2003 abbia previsto la rimozione e la distruzione di queste macchine entro il 31 maggio 2004. E’ quanto ha stabilito la Cassazione decidendo una serie di ricorsi intentati dai titolari di alcuni esercizi cui l’Ufficio Regionale Monopoli di Stato della Liguria aveva contestato il pagamento parziale dell’imposta. Al centro della vicenda le macchine che “consentivano il prolungamento o la ripetizione della partita salva la possibilità di riconversione”, quelle che in gergo venivano definite videopoker.
I ricorsi erano stati dapprima accolti dalla Commissione Tributaria Provinciale di Genova, e poi respinti da quella Regionale dell Liguria. Adesso, la Suprema Corte ha definitivamente risolto la questione affermando che “La norma non prevede infatti la possibilità di ragguagliare l’imposta dovuta parametrandola al periodo di effettivo utilizzo degli apparecchi prima della loro rimozione”. Oltretutto, sottolinea la Cassazione, “proprio per l’impossibilità di frazionare l’imposta in relazione all’effettivo utilizzo il legislatore aveva disposto per il 2004 il pagamento di una somma in misura ridotta (2.500 euro invece di 4.100,00 euro previste per il 2001,2002 e 2003)”. rg/AGIMEG