“Chiediamo di non essere inseriti nei palinsesti delle scommesse sportive”. E’ quanto richiesto dall’Usd Città di Fasano (BR) e dall’associazione di promozione sociale “Il Fasano Siamo Noi”, nata nel 2016, con una lettera congiunta datata 1° luglio e indirizzata al presidente della Lega Dilettanti, Cosimo Sibilia. “Le scriviamo dalla Società USD CITTA’ DI FASANO e dall’Associazione di promozione sociale “Il Fasano Siamo noi”, per manifestarLe tutto il nostro supporto e la nostra totale vicinanza in merito alla lotta al calcio scommesse nei campionati dilettantistici. La nostra Società risorta “solo” nel 2012 dalle ceneri di un passato glorioso in campionati professionistici, ma anche caratterizzato da eventi negativi perpetrati da pseudo Dirigenti, ha rappresentato la voglia di una Città intera di tornare a valori e princìpi più solidi che dovrebbero esser propri di questo bellissimo sport. Cittadini e tifosi, che hanno deciso volontariamente di unirsi e ripartire dal gradino più basso al solo scopo di riottenere un calcio migliore a prescindere dalla categoria, dove bambini, famiglie, tifosi e tesserati, si sentono protagonisti e responsabili delle proprie sorti calcistiche, contribuendo attivamente alla gestione e alle scelte societarie, per allontanare ed azzerare ogni logica illecita o violenta. E’ su tali presupposti che nasce, qualche anno dopo, forse una delle prime forme di supporto attivo dei tifosi alla gestione di una società calcistica, anticipando quanto oggi si legge circa forme di azionariato popolare nel calcio, al vaglio del Governo”, affermano. “Intendiamo comunicarLe il nostro più totale assenso all’emendamento ad opera della Commissione Cultura, e relativo al divieto assoluto di scommesse nel calcio dilettantistico. Le dichiarazioni da Lei rese in merito, trovano in tutti noi, il massimo sostegno verso una battaglia intrapresa già lo scorso anno, sensibilizzando chiunque sull’argomento. Desideriamo pertanto farci promotori con Federazione e Istituzioni, di azioni atte a contrastare oggi e domani questo fenomeno, manifestando a prescindere da quella che sarà l’evoluzione normativa, la nostra volontà a non voler essere inseriti in palinsesti di scommesse sportive”, concludono. cdn/AGIMEG