Il Patto per Terni sicura sarà rinnovato anche per il periodo 2022-2024, si tratta di attività condivise da un’ampia pluralità di soggetti, tra istituzioni e forze dell’ordine, per la prevenzione e il contrasto di vari reati.
“Con lo schema di Patto approvato ci si propone di migliorare la conoscenza dei fenomeni che incidono sulla sicurezza dei cittadini del territorio di Terni, attraverso uno scambio integrato di informazioni che permetta il reperimento, il monitoraggio e l’analisi dei dati, il miglioramento della collaborazione operativa dei servizi di vigilanza e controllo sul territorio, l’attivazione di iniziative comuni per sostenere la formazione e l’aggiornamento delle forze di polizia e della polizia locale, la promozione di forme e strumenti di collaborazione istituzionale, per conseguire il coordinato svolgimento sul territorio delle azioni dei vari soggetti pubblici competenti e il raccordo con i soggetti sociali interessati”, ha detto l’assessore regionale in Umbria Enrico Melasecche.
Il Patto per Terni sicura – spiega la Regione – persegue gli obiettivi del miglioramento del controllo del territorio per aumentare il livello di prevenzione e contrasto dei fenomeni criminosi, l’installazione o implementazione dei sistemi di video sorveglianza e di illuminazione, oltre l’adozione di iniziative volte a sviluppare le politiche di prossimità ed il miglioramento dei livelli di integrazione degli immigrati, della prevenzione della devianza ed in particolare quella giovanile. Nel quadro di questi obiettivi, le azioni comuni riguarderanno l’attività di prevenzione e contrasto del fenomeno dei furti e delle rapine; la prevenzione e contrasto del fenomeno dello spaccio delle sostanze stupefacenti, del gioco d’azzardo e della criminalità economica; progetti per favorire l’integrazione degli immigrati, delle persone sottoposte ad esecuzione penale e la tutela delle fasce deboli e l’integrazione informativa dei soggetti aderenti al Patto. Sono previste azioni di promozione del rispetto del decoro urbano, in aree urbane su cui insistono musei, aree e parchi archeologici, complessi monumentali o altri istituti e luoghi della cultura interessati da consistenti flussi turistici, ovvero adibiti a verde pubblico, da sottoporre a particolare tutela.
cdn/AGIMEG