Trento: distanziometro rende insediabile alle attività di gioco meno del 2% del territorio comunale. Cardia: “Offerta ridotta da 84 a 9 punti”

Si è svolta questa mattina l’udienza al Tar di Trento in merito alla questione del distanziometro provinciale. Il Collegio aveva affidato ad un verificatore terzo il compito di analizzare la percentuale delle aree che sarebbero interdette alle attività di gioco nel Comune di Trento. Il tecnico incaricato ha stabilito che la percentuale di aree insediabili per tali esercizi commerciali è del 2% e che si tratta di zone ristrette e marginalizzate.

L’avvocato della parte ricorrente, Geronimo Cardia, ha dichiarato che “Abbiamo portato all’attenzione del Collegio che anche il verificatore arriva a una percentuale di aree insediabili del 2%, pur omettendo tante analisi (il dato corretto dal Ctp sarebbe 0,97%). Inoltre, se anche si guarda al solo territorio urbanizzato le percentuali sarebbero comunque contenute e sono comunque aree ristrette e marginalizzate”.

“In più, abbiamo sottolineato che l’offerta si è ridotta da 84 a 9 punti (per la rete generalista) e da 28 a 5 (per le sale). Infine – conclude Cardia -, se si vuole considerare il percorso pedonale e non il raggio per calcolare la distanza occorre prima verificare in concreto l’effettiva differenza tra i dati di interdizione attuali e quelli che si verificherebbero. Il collegio si è riservato“. ac/AGIMEG