Tar Veneto difende le fasce orarie di Limena. Equa l’apertura per 8 ore al giorno

Il Tar Veneto difende le fasce orarie e il distanziometro adottato da Limena, comune di 8mila abitanti nella provincia di Pavia, e respinge il ricorso intentato da una sala Vt. In particolare, la sala aveva provato a sostenere che il compito di adottare delle fasce orarie spettasse al Sindaco e non al Consiglio Comunale, quest’ultimo pertanto aveva esercitato un potere che non gli spettava. Ma per il Tar non c’è stata alcuna usurpazione, dal momento che il consiglio comunale ha “piuttosto fissato delle direttive di carattere generale, ancorché molto specifiche, che lasciavano, comunque, al sindaco un margine di autonomia nell’esercizio dei propri poteri”. Inoltre, “La limitazione degli orari di apertura o funzionamento delle sale da gioco o scommessa e degli altri esercizi in cui sono installate apparecchiature per il gioco è stata disposta dal Comune per tutelare la salute pubblica e il benessere socio-economico dei cittadini”. E ancora, il regolamento di Limena che consente l’apertura delle sale per 8 ore al giorno “risulta proporzionata rispetto agli obiettivi perseguiti (prevenzione, contrasto e riduzione del gioco d’azzardo patologico), realizzando un ragionevole contemperamento degli interessi economici degli imprenditori del settore con l’interesse pubblico a prevenire e contrastare fenomeni di patologia sociale connessi al gioco compulsivo, non essendo revocabile in dubbio che un’illimitata o incontrollata possibilità di accesso al gioco accresce il rischio di diffusione di fenomeni di dipendenza, con conseguenze pregiudizievoli sia sulla vita personale e familiare dei cittadini, che a carico del servizio sanitario e dei servizi sociali”. lp/AGIMEG