Tar Puglia conferma chiusura di una sala giochi a Taranto: “Non rispettava le distanze minime dai luoghi sensibili”

Il titolare di una sala scommesse ha presentato un ricorso al Tar della Puglia per contestare il rigetto, da parte della Questura di Taranto, dell’istanza di rilascio della licenza di pubblica sicurezza, ex art. 88 T.U.L.P.S., Regio Decreto 18 giugno 1931 n. 773, per l’attività di raccolta delle scommesse a causa del mancato rispetto delle distanze minime da un luogo sensibile.

Il Collegio ha osservato che “la Questura di Taranto ha proceduto a effettuare direttamente, attraverso la propria Squadra di Polizia Amministrativa, accertamenti in loco al fine di avere conferma o meno di quanto già riferito dal Comando della Polizia Locale di Taranto (cfr. comunicazione prot. n. 0029888/2023 dell’8/02/2023) in ordine alla circostanza “che, la sede della sala giochi è situata ad una distanza inferiore a metri 250 da luoghi sensibili“.

Il Collegio, inoltre, rileva che, “in ossequio alla consolidata giurisprudenza costituzionale e amministrativa, le misure volte alla prevenzione ed al contrasto di forme di dipendenza dal gioco d’azzardo lecito, come l’imposizione di una distanza minima delle sale giochi e scommesse dai luoghi c.d. sensibili, concerne quei luoghi nei quali si presume la presenza di soggetti appartenenti alle categorie più vulnerabili“.

Per questi motivi il Tar della Puglia ha deciso di rigettare il ricorso e confermare la validità degli atti impugnati. ac/AGIMEG