Prevale “l’esigenza del privato alla prosecuzione dell’attività economica svolta”, mentre non c’è “un effettivo pregiudizio all’interesse pubblico” se si attende di discutere la questione nel merito. Con questa motivazione il Tar Lombardia ha sospeso il provvedimento con cui il Comune di Vigevano, Pavia, aveva intimato il ripristino dei luoghi a una sala scommesse. Tutto nasce da un controllo effettuato nel 2017, nel corso del quale i funzionari del Comune avevano riscontrato alcuni leggeri interventi di carattere edilizio. Questi interventi tuttavia non comportavano mutamento della destinazione d’uso dell’esercizio, né per la realizzazione era necessario presentare dichiarazioni di inizio attività o altri permessi. Inoltre, come sottolinea lo stesso Tar, non ci sono “evidenze puntuali in ordine al periodo di realizzazione delle opere”, riferendosi alle modifiche apportate al Piano Regolatore Regionale. Il riferimento è a una norma introdotta nel 2015 che impone di verificare il rispetto del distanziometro ogni volta che una sala da gioco effettua ampliamenti, o richieda la modifica della destinazione d’uso dell’immobile. In sostanza, secondo il Tar, il Comune avrebbe dovuto anche verificare se gli interventi siano stati realizzati prima o dopo l’entrata in vigore di questa norma. L’udienza pubblica è stata fissata al 17 marzo 2020. rg/AGIMEG