Il Tar Lazio non sospende con decreto le fasce orarie di Monterotondo e fissa la camera di consiglio al 12 settembre prossimo. Lo ha stabilito il Presidente della Seconda Sezione Bis respingendo il ricorso intentato da una sala contro l’ordinanza con cui il sindaco del comune romano ha vietato diverse tipologie di gioco – in primis gli apparecchi e le scommesse – al di fuori delle fasce 10-13 e 15-23. Per il Presidente della Sezione “non sussistono i presupposti di estrema gravità ed urgenza – normativamente previsti – per la concessione della richiesta misura cautelare monocratica”; il danno – come peraltro affermato dalla stessa parte ricorrente – infatti avrebbe “natura meramente economica”. Inoltre, la ricorrente “non ha compiutamente assolto all’onere di allegare precise circostanze, idonee ad integrare gli indicati presupposti normativi, in relazione alle concrete ed irrimediabili conseguenze che l’attività economica svolta subirebbe sino alla decisione collegiale”. La sala infatti si è “limitata a generiche affermazioni che, nel dare conto degli effetti derivanti dalla gravata ordinanza – avente peraltro una durata di sessanta giorni – non ne specificano la portata con riguardo all’arco temporale necessario sino alla prima camera di consiglio utile”. lp/AGIMEG