“Sia la normativa che la ratio della normativa primaria non ostano all’istituzione di un punto di raccolta del gioco del lotto in rivendite speciali diverse da quelle enumerate nelle fonti secondarie indicate dall’Amministrazione”, come quelle presso stazioni di servizio ubicate su strade comunali. Con questa motivazione il Tar Lazio (Sezione Seconda) ha accolto un ricorso per l’annullamento della disposizione dirigenziale con la quale l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli – Ufficio dei Monopoli per la Campania sede di Napoli – ha respinto la richiesta di istituzione di un nuovo punto di raccolta del gioco del lotto in una rivendita speciale presso una stazione di servizio di Giugliano in Campania (NA), e dei decreti direttoriali del 30.6.1998 e del 29.3.2006 nella parte in cui non prevedono la possibilità di istituzione di punti di raccolta del lotto presso stazioni di servizio ubicate su strade comunali. ADM aveva comunicato “l’impossibilità di accogliere l’istanza in ragione del fatto che la rivendita in questione ricade in una stazione di servizio ubicata su strada comunale e, dunque, su una tipologia di strada diversa da quelle indicate nei decreti direttoriali”, ma per la parte ricorrente “alla luce della normativa vigente i decreti direttoriali del 30.06.1998 e del 29.03.2006 e l’impugnato provvedimento di rigetto sarebbero illegittimi atteso che, escludendo l’equiparazione tra le rivendite speciali ubicate in stazioni di servizio insistenti su strade comunali e quelle ubicate presso stazioni di servizio autostradali, contrasterebbero con la finalità ampliativa ad essa sottesa”. Ad avviso del Collegio, “le censure di parte ricorrente sono fondate e, quindi, il ricorso va accolto” nel senso che “sia la normativa che la ratio della normativa primaria non ostano all’istituzione di un punto di raccolta del gioco del lotto in rivendite speciali diverse da quelle enumerate nelle fonti secondarie indicate dall’Amministrazione”. lp/AGIMEG
