Il Ministero dell’Agricoltura dovrà riesaminare i calendari delle corse ippiche del 2016 e del 2017, e dovrà rivalutare il taglio di due Gran Premi disposto nei confronti dell’Ippodromo dei Fiori di Villanova d’Albenga,e eventualmente risarcire il danno subito ” nella misura del 20% dell’ammontare che risulterà dovuto. Ove non siano disponibili ulteriori somme da erogarsi a titolo di indennizzo (…) le giornate di Gran Premio che risulteranno dovute dovranno essere tenute in conto a valere nella prima programmazione utile, secondo quanto richiesto da parte ricorrente”. Lo stabilisce la Seconda Sezione Ter accogliendo il ricorso intentato dall’ippodromo che – tra le varie censure mosse – sottolineava che il Ministero non avesse fornito alcuna spiegazione della cancellazione dei Gran Premi. Il Tar, sebbene premetta che “la predisposizione del Calendario di corse da parte del Ministero è atto di natura ampiamente discrezionale”, afferma che “una volta che il suddetto atto di programmazione viene ad essere inserito entro un sistema più ampio di finanziamento alle imprese (che, a loro volta, sono determinate in un numero chiuso, classificato in un ruolo preordinato alla ripartizione di sovvenzioni) del quale costituisce parametro essenziale per stabilire la misura degli importi delle sovvenzioni (…) dovrà essere redatto secondo criteri oggettivi e predeterminati, tali da assicurare la verificabilità e l’effettività del confronto concorrenziale tra le imprese, senza interferenze legate a scelte “meramente” discrezionali della PA”. Il taglio delle corse operato dal Mipaaf, invece,”è meramente assertivo e si risolve in un semplice “nolo quia nolo”. Pochi giorni fa, lo stesso ippodromo dei Fiori aveva ottenuto una sentenza analoga sempre dal Tra Lazio, in quel caso per i tagli operati con il calendario 2018. lp/AGIMEG