Il maggiore afflusso di persone, a seguito della trasformazione di un deposito in una sala giochi e internet point, comporta l’annullamento della Scia (Segnalazione Certificata di Inizio Attività). E’ quanto ha stabilito il Tar Campania (Sezione Settima) che ha respinto la richiesta di sospensione cautelare del provvedimento del Responsabile dell’Area Tecnica del Comune di Casola di Napoli, recante annullamento d’ufficio della S.C.I.A edilizia del maggio 2013. “Ritenuto che il ricorso non sia assistito da sufficienti elementi di fondatezza in ordine alla idoneità dello strumento della S.C.I.A., atteso che l’intervento ha determinato – attraverso la trasformazione di un deposito in “sala giochi, internet point, centro ricariche, centro elaborazione dati” – un aumento del carico urbanistico (avendo reso il locale «un polo di attrazione per un maggior numero di persone con conseguente necessità di più intenso utilizzo delle urbanizzazioni esistenti», in zona omogenea A – Centro storico)” il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania respinge l’istanza di sospensione cautelare. lp/AGIMEG