La Regione Campania chiarisca se ha adottato delibere per disciplinare in maniera uniforme distanze e fasce orarie – evitando quindi che ogni Comune adotti una regolamentazione a sé – o fornisca chiarimenti su come intende definire le modalità applicative. E’ in sostanza quanto chiede il Tar Campania, affrontando il ricorso intentato da una sala da gioco contro il Comune di Piano di Sorrento, in provincia di Napoli. Il ricorso risale al 2016, la Regione a inizio anno ha adottato una nuova legge sul contrasto al gioco patologico disponendo appunto che il potere si definire distanze e fasce orarie spetti alla Regione stessa e non venga più delegato ai Comuni. A questi ultimi viene concesso un periodo di 90 giorni per adeguare i propri regolamenti – termine comunque che al momento non è scaduto, viste le proroghe disposte per l’emergenza Covid – allo scadere si applicherà direttamente la normativa regionale. La sala in ogni casi aveva chiesto la cessata materia del contendere, che il Tribunale tuttavia non può dichiarare in un simile caso (la materia del contendere cessa quando la richiesta del ricorrente viene soddisfatta in qualche modo). Il Tar ha quindi chiesto alla sala di chiarire se nel caso non abbia più interesse alla decisione. lp/AGIMEG