Il Tar Campania ha respinto il ricorso intentato da alcune sale slot contro il distanziometro e le fasce orarie adottate dal Comune di Napoli nel 2015, nonostante la nuova disciplina regionale abbia fortemente ridimensionato i poteri di intervento delle amministrazioni locali. Con la nuova legge regionale della Campania – entrata in vigore a marzo 2020 – la Regione si è riservata “la disciplina dell’attività degli esercizi, con la regolamentazione delle distanze da luoghi sensibili, del controllo e degli orari di esercizio” e ha imposto ai Comuni di “adeguare e integrare i regolamenti esistenti entro e non oltre 90 giorni”. Inoltre, se i Comuni non provvedono entro il termine previsto, si applicano direttamente le previsioni regionali. Di conseguenza, spiega il Tar, questa nuova normativa regionale “determina la privazione di effetti della delibera comunale impugnata, superata dalla nuova determinazione di adeguamento”. Tuttavia, le sale “manifestano la permanenza dell’interesse alla decisione sul ricorso e sui motivi aggiunti, in relazione evidentemente agli effetti medio tempore prodotti dai provvedimenti impugnati. I giudici quindi respingono una per una le obiezioni sollevate dalle ricorrenti, e sottolineano che fasce orarie e distanze adottate nel 2015 dal Comune rispondono “alla ben chiara finalità di realizzare un contemperamento dell’interesse privato dei titolari al mantenimento degli apparecchi da gioco leciti e quello pubblico ad un controllo continuo e periodico in un settore sensibile, per i suoi rilevanti effetti sociali e sulla salute”. lp/AGIMEG