Il Comune di Napoli dovrà depositare “gli specifici atti formali” per dimostrare che le fasce orarie per le sale da gioco del 2016 non si applicano anche all’ippodromo di Agnano, e dovrà chiarire quale comportamento ha tenuto nei confronti dello stesso ippodromo quando ha dovuto dare applicazione all’ordinanza. Lo chiede il Tar Campania, affrontando il ricorso intentato dalla società che gestisce l’ippodromo contro l’ordinanza emessa nel 2016 per disciplinare gli orari di apertura e chiusura delle sale giochi autorizzate. IL ricorso risale appunto al 2016, con una memoria depositata all’epoca il Comune aveva sostenuto che le fasce orarie non riguardano “le forme di intrattenimento esercitate su area pubblica e quelle nelle quali è prevalente l’attività di intrattenimento mediante forme di spettacolo”; l’ippodromo è “essenzialmente un impianto sportivo adibito principalmente allo spettacolo delle corse ippiche, al trotto, al galoppo e ostacoli, si deduce l’estraneità di tale impianto alla disciplina del regolamento de quo”. Il Comune ha adesso 20 giorni per depositare gli atti richiesti. lp/AGIMEG