Tar Bolzano conferma la decadenza di una sala preesistente. Dopo periodo transitorio deve rispettare le distanze

Il Tar Bolzano ha respinto il ricorso di una sala contro il provvedimento di decadenza dell’autorizzazione emesso dal Comune di Bressanone. La questione riguarda una sala slot e vlt già attiva al momento dell’entrata in vigore della legge della Provincia di Bolzano sulle distanze; la sala in particolare non rispettava la distanza di 300 metri dai luoghi sensibili, ma aveva potuto proseguire l’attività per il periodo transitorio. Al termine dei 5 anni, tuttavia, l’amministrazione comunale ha appunto disposto la decadenza. Nella sentenza adesso il TRGA ha confermato il provvedimento, respingendo tutte le richieste di rinviare la questione alla Corte Costituzionale o alla Corte di Giustizia Europea. La sala in particolare aveva provato a sostenere che la legge regionale fosse incostituzionale, perché in contrasto con il decreto Balduzzi. Il giudice amministrativo però ha fatto leva sulla sentenza della Corte Costituzionale 300 del 2011. “In sostanza” ha riassunto, “la Corte Costituzionale ha affermato che le disposizioni de quibus -le restrizioni al gioco, NdR – non rientrano nella competenza esclusiva dello Stato in materia di misure di prevenzione dei reati e mantenimento dell’ordine pubblico (art. 117, secondo comma, lett. h), lasciando intendere che esse rientrino nella materia sociale della tutela dei minori e in quella della tutela del territorio, materie nelle quali la Provincia autonoma di Bolzano esercita potestà legislativa esclusiva”. La legge provinciale -. secondo il TRGA – rispetta in pieno le linee guida dettate dal Balduzzi: “Il legislatore statale ha indicato, come si evince dalla piana lettura dell’art. 7, comma 10, del decreto ‘Balduzzi’, che la necessità di opportunamente distanziare gli esercizi dove sono installati gli apparecchi da gioco da alcuni luoghi giudicati sensibili costituisce un principio fondamentale del decreto”. lp/AGIMEG