E’ un uomo il fortunato della vincita con punti 5 realizzata il 21 maggio al SuperEnalotto del valore di 70.024,29 euro a Riano (RM). E’ un pensionato con una vita tranquilla, totalmente dedicata alla famiglia. “Sono sempre stato un uomo corretto e un grande lavoratore. Poi gli anni passano e capisci che la famiglia è l’unica cosa che conta nella vita. Sono gli affetti che fanno di ogni uomo un grande uomo. Ora voglio recuperare il tempo perduto, troppo indaffarato a lavorare. Mia moglie e i miei figli sono le uniche cose che contano veramente”. L’uomo il giorno delle giocata si reca a fare le solite commissioni per la casa. Nei suoi giri, però, non manca mai la sua giocata 3 volte alla settimana, 2 o 3 euro a volta, per inseguire un sogno. “Quando qualcuno ti chiede che sogno hai nel cassetto, ti sforzi di pensare a cosa vorresti. Una lista infinite di cose delle quali puoi fare a meno. L’auto fiammante, la vacanza ai Caraibi, l’orologio d’oro… non fanno la felicità. Poi scopri, quando ti vengono i capelli bianchi, che il sogno più grande non è per te, ma per la tua famiglia. Vorrei tanto per mia moglie, per i miei figli…sembra un ritornello che ti accompagna tutti i giorni e le notti, ormai spesso insonni per l’età”. Sul piatto del sogni c’è il SuperEnalotto: l’uomo gioca i numeri a caso, lo fa sempre perché poi dice essere più divertente controllarli. É solo prima di andare a letto che controlla i numeri su Televideo. “Controllare i numeri per me è come un rituale. Mi siedo sul divano, controllo i programmi in onda per la sera e se mia moglie si attarda nelle faccende domestiche vado su Televideo a controllare la mia ricevuta di gioco”. Poi la scoperta, quella che l’ha lasciato incredulo e pietrificato. “Insieme a mia moglie abbiamo controllato i numeri e poi sono iniziati i progetti. In un attimo, senza neanche parlarci, abbiamo pensato ai nostri figli e al fatto che li avremmo aiutati a diminuire il mutuo”. “E’ giusto che un uomo anziano pensi solo alla felicità dei figli più che non alla sua. I ragazzi hanno una vita davanti e tanti sacrifici che li aspettano. Aiutarli per un genitore non è un dovere ma un piacere”. lp/AGIMEG