Studio CGIA Mestre e Astro, De Fabritiis (MDF Partners): “La crescita del gioco online è trainata dai casinò games. Mercato del gioco di fatto in mano a 5 operatori. Chi non investe in tecnologia e sull’omnicanalità destinato ad essere buona espulso dal mercato”

“ADM ha un importante ruolo in questo momento di transizione del settore del gioco online che dovrebbe vedere il bando di gara entro la fine del 2024. Il mercato internazionale del gioco online vale 93 miliardi di euro. Questo settore ovviamente ha avuto una forte crescita a seguito del Covid”. È quanto ha dichiarato il Founder di MDF Partners, Mauro De Fabritiis, durante la presentazione del report della CGIA di Mestre.

“Nel mercato italiano, il gioco online è quadruplicato dal 2016, arrivando a 4,3 miliardi di euro nel 2023. L’evoluzione è trainata dai casinò games che superano il 50%, con un andamento non dissimile in Paesi come UK e Spagna. Dal 2019 si nota un incremento del numero di utenti attivi e, ovviamente, anche la spesa media in questo settore è aumentata”.Studio Cgia Mestre e Astro

“I protagonisti che hanno visto una grande crescita in Italia sono gli operatori che hanno anche una presenza sul territorio. Il mercato italiano è sempre più concentrato nelle mani di poche aziende (anche grazie alle diverse acquisizioni degli ultimi tempi), in grado di fornire un sistema di offerta omnicanale. Il quadro attuale del mercato, a seguito delle concentrazioni avventure nell’ultimo periodo, ci permette di dire che la spesa complessiva è veicolata da 5 gruppi, corrispondenti a 16 concessioni. Questi gruppi rappresentano il 78% del mercato, mentre i primi 10 gruppi hanno il 90% delle quote del mercato. La restante parte del mercato vale 500 milioni di euro che sono suddivisi tra gli ultimi 58 operatori. La domanda, alla luce di questi dati e dei cambi regolatori previsti dal decreto per l’online come il costo di 7 milioni di euro per le concessioni, come potranno continuare ad operare questi soggetti rimanendo sostenibili?”.

“Gli operatori che sopravvivranno sono coloro che investono di più e si sono rivolti verso l’omnicanalità, mentre ci sono operatori ancorati al passato che sono ancora indecisi sull’investire sulla tecnologia e probabilmente saranno superati dai tempi e puniti dal mercato”, ha concluso. ac/AGIMEG