“All’allarme lanciato una ventina di giorni fa dal Direttore dell’ADM Minenna (che, durante la trasmissione Uno Mattina, ha parlato senza mezzi termini di “esplosione” del gioco illegale) si aggiunge adesso quello del Procuratore Generale Antimafia Cafiero De Raho. In una lunga intervista concessa al settimanale “L’Espresso” dove spazia sui tanti temi della criminalità, il Procuratore avverte sulla necessità di “incrementare il gioco legale” e “monitorare in modo puntuale tutta la filiera” onde sottrarre risorse alla criminalità organizzata. Perché il mercato del gioco illegale, come hanno dimostrato le diverse inchieste condotte dalla DNA, non è gestito da criminali comuni bensì dalle mafie e dalla ‘ndrangheta”. E’ quanto afferma il Sindacato Totoricevitori Sportivi (STS) in merito alla crescita del gioco illegale causata dal lockdown. “Sono questi i nemici contro i quali Cafiero de Raho invoca un rafforzamento dei controlli, anche a livello del gioco on line, con un contestuale incremento del gioco legale. Parlare di ampliamento del gioco legale di questi tempi può apparire fuori luogo ma non lo è, non lo è affatto. Senza voler screditare le misure dirette a limitare quanto più possibile le occasioni di contagio – prosegue il Sindacato -, non possiamo non rilevare come la chiusura forzata dei giochi abbia di fatto alimentato un problema – quello del gioco nero – senza dare un particolare contributo né alla lotta al gioco d’azzardo patologico né, con riguardo alla chiusure contingenti, a quella contro il coronavirus. Ecco perché è indispensabile predisporre una riapertura graduale della rete di raccolta legale, inizialmente limitata alle zone aventi minore incidenza di casi per poi allargarsi, speriamo il prima possibile, all’intero territorio nazionale. Per quanto riguarda le tabaccherie – conclude il Sindacato -, essendosi dotate di tutti i requisiti a suo tempo richiesti per garantire una riapertura in sicurezza, sono pronte ad accogliere nuovamente gli scommettitori e i giocatori delle AWP per sottrarli alle lusinghe della criminalità organizzata”. lp/AGIMEG