“Forse unire le forze per contrastare il gioco illegale e, nel contempo, prevenire e trattare adeguatamente i casi di dipendenza da gioco d’azzardo è cosa migliore rispetto al mettere restrizioni all’offerta legale di giochi pubblici. Anzi, togliamo il ‘forse’ e mettiamoci un ‘sicuramente’ che ci sta senz’altro meglio. Ci riferiamo al ‘Protocollo d’intesa per una strategia integrata per la prevenzione e il contrasto del gioco illegale e del disturbo da gioco d’azzardo’ sottoscritto lo scorso 26 novembre presso la Prefettura di Firenze”. E’ quanto afferma in una nota il Sindacato Totoricevitori Sportivi (STS) e la Federazione Italiana Tabaccai (FIT).
“Il documento, che reca un vasto piano di carattere interdisciplinare volto al contrasto del gioco illegale e alla tutela della salute pubblica, è frutto di un’iniziativa avviata un anno e mezzo fa dalla Prefettura di Firenze che ha visto coinvolte le rappresentanze di diverse parti istituzionali e sociali. Tra i tanti che hanno contribuito fattivamente alla stesura del testo anche la Federazione Italiana Tabaccai e il Sindacato Totoricevitori Sportivi che hanno portato sul tavolo di confronto le istanze della categoria riuscendo a farne riconoscere i peculiari requisiti professionali”.
“FIT e STS hanno condiviso e discusso i diversi argomenti con i delegati dei Comuni della Provincia di Firenze, delle istituzioni scolastiche, delle aziende sanitarie locali nonché della Polizia di Stato, dei Carabinieri, dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e, ancora, con i rappresentanti delle associazioni dei consumatori, degli esercenti e dei commercianti. Una platea che ha abbracciato tutte le componenti a diverso titolo coinvolte nel raggiungimento del risultato finale quello cioè di realizzare un piano integrato di interventi che, con un approccio interdisciplinare, mirano, da un lato, a estirpare dal territorio il mercato illegale del gioco e, dall’altro, a fornire un supporto concreto ai giocatori patologici e alle loro famiglie. Il tutto anche coinvolgendo fattivamente i titolari dei punti di raccolta autorizzati del gioco, chiamati a partecipare e a contribuire a occasioni di sensibilizzazione della popolazione. Insomma, davvero un bel piano che, grazie all’ampia condivisione dei soggetti coinvolti, parte con tutti i migliori auspici. Un piano che, come sottolineato nell’incipit di questa nostra riflessione, sarà senz’altro più efficace di quelle leggi regionali che, dimostrando un’accentuata miopia, si propongono di raggiungere i medesimi scopi attraverso le restrizioni imposte alla rete legale di raccolta fisica” conclude la nota. lp/AGIMEG