“Non capiamo però perché non si possa permettere ai ristoranti di servire pasti da asporto, senza doverli necessariamente consegnare a domicilio”. Spiega così il suo punto di vista in merito alla possibile riapertura di bar e ristoranti (distanza di un metro e ottanta al bar e al ristorante è l’ultima ipotesi al vaglio dei tecnici del governo) il presidente di Fipe Confcommercio, la maggiore organizzazione di settore, Lino Stoppani. Mentre Confartigianato preme per l’apertura urgente delle pasticcerie: “La Pasqua vale 650 milioni di fatturato”. Gli alberghi potrebbero invece in teoria riaprire subito: sono chiusi per mancanza di prenotazioni, non per decreto. L’adeguamento dei mezzi di trasporto pubblico è una delle priorità. Si calcola che autobus, metropolitane e aerei dovranno viaggiare a circa un terzo della capienza e i treni alla metà. lp/AGIMEG