Stefano Zapponini (Pres. SGI) ad Agimeg: “Aprire le attività di gioco dove si possano più facilmente rispettare le regole imposte dall’emergenza sanitaria”

“Tornare alla normalità, aprire tutte le attività commerciali è una grande responsabilità. Sarebbe più comodo stare a casa a chiedere la cassa integrazione, invocando aiuti allo Stato, ma noi non vogliamo questo, vogliamo aprire, lavorare, garantendo l’assoluta sicurezza dei lavoratori e di conseguenza degli imprenditori. Il problema non è quando si apre, ma come si apre”. Lo ha dichiarato Stefano Zapponini, Presidente di Sistema Gioco Italia, nella diretta facebook su Agimeg, su cosa occorra al settore del gioco pubblico per cercare di superare l’emergenza Coronavirus. “Come Confindustria abbiamo sempre ragionato sui territori, alcuni hanno fenomeno più accentuati in tema di emergenza sanitaria, altri potrebbero riaprire prima. Serve chiaramente un supporto imprescindibile da parte degli scienziati, che ci devono dare il via libera, ma la nostra voglia di riprendere è totale ed assoluta. Come Confindustria non ci troviamo a nostro agio ragionando su cosa lo Stato ci deve dare per superare questo periodo. Purtroppo negli anni non sono state ascoltate le proposte da noi avanzate, ad esempio, sulle dimensioni ottimali dei locali, come l’avere 4 apparecchi in 20 metri quadrati. Oggi se si fossero fatti quei ragionamenti saremmo stati più pronti a ripartire. E’ chiaro che il retro di un bar, che ha le slot ravvicinate, fa male al giocatore e sarebbe da irresponsabili aprire. Non può esserci una regola assoluta per tutti, spero però che chi ha le carte in regola possa ricominciare a raccogliere gioco quanto prima. Altrimenti – sottolinea Zapponini – stiamo favorendo il gioco illegale, mentre deve tornare quanto prima sul territorio il presidio del gioco legale. Serve un tavolo tra le associazioni, fare fronte comune per presentare nostre proposte a Governo e rilanciare le nostre attività”. Infine, sulla posizione shock di ‘Avvenire’, che ha caldeggiato la cura dimagrante per il settore dopo la crisi coronavirus, il presidente di SGI ha detto: “Il nostro settore ha una dignità analoga a quella di altri settori industriali, come impianto stiamo seguendo la logica di altri comparti. Per questo chiediamo di ragionare in modo equilibrato, come avviene per tutti gli altri settori”. cr/AGIMEG