Stati Generali, Confesercenti: “Impatto pesantissimo su imprese, consumi e lavoro. Puntare su credito, liquidità e innovazione”

“Progettiamo il rilancio” è il titolo scelto per gli Stati Generali dell’Economia, voluti dal Governo a Villa Pamphili. Si tratta di una serie di incontri del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte con i rappresentanti delle Istituzioni e delle Parti sociali, per un confronto sui progetti di rilancio del Paese. “Un intenso dialogo e un’interlocuzione – aveva spiegato Conte nell’intervento di apertura di sabato 13 giugno – che il Governo italiano intende realizzare con tutte le forze economiche, politiche, sociali e culturali del Paese, perché siamo chiamati, noi come altri Paesi, ad affrontare uno snodo fondamentale per l’economia. Abbiamo e stiamo vivendo uno shock senza precedenti, con costi umani – in particolare in Italia – ma anche sociali ed economici molto alti”. La seconda giornata si è incentrata su temi quali garantire la cassa integrazione a tutti i lavoratori, per tutto il tempo che sarà necessario in questa fase di debolezza dell’economia, pianificando al tempo stesso una riforma più organica per l’ulteriore semplificazione degli ammortizzatori sociali. Al tavolo, dopo il contributo del Comitato economico sociale presieduto da Vittorio Colao, i sindacati e i rappresentanti di Regioni, Comuni e Province. La terza giornata degli Stati Generali è dedicata alle parti sociali e alle associazioni datoriali con la partecipazione della delegazione di Confesercenti guidata dalla Presidente nazionale Patrizia De Luise. “Le misure di lockdown hanno avuto un impatto pesantissimo sulle imprese, in particolare nel commercio, nel turismo e nei servizi. Stimiamo che a fine anno la flessione dei consumi possa essere tra i 91 e i 110 miliardi, ben superiore ai 75 miliardi di euro stimati dal DEF”. E’ quanto ha sottolineato la delegazione di Confesercenti, guidata dalla presidente Patrizia De Luise, intervenendo agli Stati Generali dell’Economia. Tra gli interventi urgenti richiesti da Confesercenti, misure ad hoc per il turismo. I rappresentanti di Confesercenti hanno inoltre presentato al premier Conte due nuovi capitoli da aggiungere al Piano di Rilancio del Paese. “In primo luogo credito e liquidità, leve su cui dobbiamo ricostruire il rilancio. Il sistema credito italiano continua ad essere inefficace, in particolare per le piccole e microimprese, considerate più rischiose dalle banche. Un ostacolo che impedirebbe alle attività minori l’accesso ai prestiti che il piano Next Generation EU potrebbe sbloccare. Serve un Micro-Firm Supporting Factor, un fattore di sostegno per il finanziamento delle piccole e microimprese, e una Centrale Rischi Commerciale che censisca l’abilità delle imprese di far puntualmente fronte ai propri debiti. Per quanto riguarda l’emergenza attuale, invece, invochiamo una concreta semplificazione del processo di accesso ai prestiti agevolati di 30mila euro per le imprese. Si preveda una forma automatica di accoglimento della domanda su posizioni già deliberate”, aggiunge. Il secondo grande tema di intervento ha a che vedere con le nuove tendenze innescate dall’emergenza nel commercio. “Il lockdown ha portato i cittadini a riscoprire il valore del servizio degli esercizi di vicinato – ha aggiunto De Luise – però si è assistito ad un sempre più ampio ricorso all’online, nella forma di acquisti dei consumatori ma anche di adozione, da parte delle piccole imprese, di nuovi modelli. Per accompagnare e agevolare questo processo, occorre creare una piattaforma digitale, pubblico-privata, che permetta alle imprese di gestire con costi ridotti pagamenti, prenotazioni, servizi di asporto e consegne a domicilio dei prodotti, anche impiegando il modello delle partnership. La rivoluzione digitale deve essere pienamente realizzata anche sul piano fiscale, puresui meccanismi impositivi attualmente in vigore per i grandi Player online. Non una semplice web tax, ma una riforma che tenga conto del digital shift delle economie. La spinta alla rivoluzione digitale deve essere accompagnata da una revisione dell’attuale sistema di locazione commerciale.  Anche in questo caso dobbiamo introdurre misure incentivanti, a favore sia del locatore che del locatario. Creiamo un meccanismo di ‘tassazione flat’ sul reddito prodotto dall’affitto di locali commerciali, da concedere a fronte di una riduzione almeno del 30% del canone previsto dal precedente accordo di locazione”, ha concluso. cdn/AGIMEG