Stati Generali Amusement: stop agli adempimenti, anche per le omologhe, per il tempo necessario alla politica di rivedere la normativa. Proposta condivisa anche da sale LAN ed eSports

Si è tenuta ieri la riunione dei presidenti delle associazioni che fanno capo agli Stati Generali Amusement. Presenti come ospiti Sergio Milesi di JoyVillage, Alessio Cicolari, di Esport Palace e Maurizio Ragno, di Lega-eSport.

“Si è avuta una discussione ampia e approfondita che ha visto le associazioni presenti confermare la profonda preoccupazione del comparto che oltre alle regole complesse sulle quali è forte il dibattito vedono nascere nuove complessità e nuove realtà di mercato – si legge in una nota – a conferma del fatto che le diversità dei settori del puro intrattenimento in Italia non possono essere comprese in un’unica e rigida regolamentazione.

Evidente anche la forte perplessità di chi non comprende come tante apparecchiature, che non hanno e non potranno mai avere a che fare con le vincite in denaro, possano essere penalizzate da regole rigide e punitive a tutt’altro indirizzate.

Certamente il lavoro passato e presente con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli può portare ad aggiustamenti e a modifiche ma forse è giunto il momento di provare ancora di più ad agire a un livello più alto, approfittando dell’interesse della politica che gli ultimi eventi hanno evidenziato.

Il mondo del puro intrattenimento si dibatte oggi tra valori fermi da 20 anni per la rigidità del TULPS sul costo delle partite, fiscalità confusa, comparti mai considerati prima perché avveniristici, sale compleanni, attività dei circoli sportivi, oratori, sale lan – esports, tanti mondi diversi che devono avere la dignità di non essere confuse con il gioco con vincita in denaro.

Le regole certamente devono esserci ma devono permettere agli imprenditori e alle famiglie di lavorare prendendosi tutti le proprie responsabilità. La proposta che gli Stati Generali, ai quali hanno confermato la partecipazione a breve le nuove realtà del mondo dell’intrattenimento come le sale lan ed esports, è semplice.

Dare voce alla politica, cambiare radicalmente la legge sul gioco senza vincite in denaro (termine che tutti ritengono sbagliato), riportando a un tavolo politico e tecnico le scelte su mondi così differenti ma accomunati dal profondo valore sociale che certamente li contraddistingue.

Un primo progetto sarà pronto a breve e proposto ai rappresentanti del governo che vorranno intraprendere con noi questo percorso.

In attesa del pronunciamento della politica la richiesta all’ente regolatore, che non può intervenire sulle norme di legge ed il cui lavoro è da tutti certamente apprezzato, è di una pausa di riflessione.

Una pausa formalizzata in uno stop degli adempimenti, anche relativi alle omologhe, per il tempo necessario a permettere alla politica di trovare le soluzioni per ripartire tutti insieme con regole certe, uguali nel merito ma diverse per ogni realtà, per salvare un settore che non è solo economico, perché dà da vivere a famiglie e operatori, ma che diventa etico quando parliamo, noi sì, di garantire il divertimento puro, i sorrisi veri a famiglie e bambini”. sb/AGIMEG