Stanleybet “Su di noi dati errati”

(Riceviamo e pubblichiamo, in ottemperanza all”art. 8 della legge sulla stampa 47/1948, la richiesta di replica da parte di Stanleybet in merita alla notizia del 4 aprile scorso): “Sono stati recentemente pubblicati alcuni dati relativi ad una classifica, per numero di negozi e fatturato, di taluni tra gli operatori esteri che, a seguito delle discriminazioni subite in Italia, sono legittimati da sentenze vincolanti dalla Corte di Giustizia a gestire reti di CTD in Italia.Tra di essi è citata Stanleybet, con sovrastima sia nel numero di CTD e dei relativi volumi, sia nella posizione rivestita all’interno della classifica compilata dalla stessa Agenzia. L’Agenzia parla di censimento fatto per la prima volta in Italia ma nella notizia in questione non cita né le fonti né i criteri seguiti per giungere alle conclusioni pubblicate. Stanleybet manifesta il suo stupore nel vedere come informazioni che sono ben note alle Autorità vengano stravolte. Stanleybet invita alla massima prudenza nel diffondere notizie parziali, datate o infondate, che potrebbero recare gravi danni alla propria immagine. L’ultima gara per 2000 concessioni ha escluso, ancora una volta, Stanleybet dall’accesso al sistema concessorio, ha protetto ulteriormente i concessionari nazionali e ha cristallizzato il carattere discriminatorio del mercato dei giochi italiano. Lo confermerà la prossima sentenza della Corte di Giustizia, su rinvio pregiudiziale richiesto dal Consiglio di Stato Italiano e successivamente, dalla Corte di Cassazione e da altri Giudici di merito. Lanciare notizie infondate e/o lacunose non serve al settore, già in grave difficoltà per le ingiustizie subite dai CTD e da gran parte dei Concessionari di Stato. Con la presente si invita e diffida chiunque dal pubblicare, diffondere e divulgare con qualunque mezzo statistiche, dati, nominativi o qualsiasi altra circostanza attinente ai centri trasmissione dati collegati con Stanleybet. La società riserva ogni iniziativa giudiziaria a tutela della privacy dei centri, nonché in difesa dell’immagine e della professionalità della compagnia”.