Stabilità, tecnici Senato: incertezza su 1 miliardo di gettito da norme sul mercato del gioco

“In assenza di ulteriori informazioni, non è possibile riscontrare il carattere prudenziale della stima associata all’articolo in esame, che è pari, si ricorda, a circa 1,107 milioni (di cui circa 507 milioni una tantum) per il 2016 e a 600 milioni a decorrere dal 2017”. E’ quanto si legge nella relazione tecnica che accompagna la legge di Stabilità, nel capitolo relativo alle disposizioni in materia di giochi. Secondo i tecnici di Senato e Camera, “la quantificazione degli effetti  finanziari associati all’aumento del Preu consegue ad una impostazione metodologica di tipo statico” e in conseguenza il suo “andamento non appare affatto certo”. Gli esperti invitano a una “più completa valutazione della stima in relazione al possibile impatto dell’incremento del Preu sui destinatari”. Sarebbe dunque “prudenziale effettuare anche un’analisi di tipo dinamico, nella quale sia valutata l’eventualità che l’aumento del Preu per le new slot e per le videolottery, possa nei fatti incidere, almeno in parte, sui comportamenti dei vari componenti della filiera alcuni dei quali, ad esempio, potrebbero decidere di ridurre ovvero interrompere, magari trasferendola in altri Paesi, la propria attività, in conseguenza del cambiamento di un elemento, l’aumento del Preu, determinante ai fini dei profitti attesi”. Tali eventuali scelte “suscettibili di determinare effetti di contrazioni del gettito sarebbero da tenere in considerazione, ai fini di escludere sovrastime del gettito”. I motivi che hanno spinto “a non considerare alcun effetto di maggior gettito in relazione alla
riapertura – in base al comma 3 – dei termini della regolarizzazione fiscale per emersione – spiegano i tecnici – appaiono condivisibili in quanto prudenziali, anche alla luce della rappresentazione in Relazione tecnica delle ragioni indicate a proposito degli esiti – inferiori alle previsioni – della regolarizzazione di cui alla legge di Stabilità dello scorso anno”. A questo proposito, “si prende atto del fatto che gli effetti scontati nel bilancio 2015 in relazione a detta regolarizzazione fiscale, nella misura di 187 milioni, in realtà non sono acquisibili per intero dato che gli aderenti sono stati meno numerosi rispetto a quanto ipotizzato (2.220 a fronte di 3.500) e sono state corrisposte conseguentemente cifre inferiori (sempre rispetto alla stima della Relazione tecnica di cui al ddl di Stabilità per il 2015)”. Il dossier osserva poi che “in relazione alla riapertura dei termini della regolarizzazione, le considerazioni espresse in Relazione tecnica (per tutte la bassa convenienza economica considerati i tempi della nuova gara), lascerebbero prefigurare una scarsa adesione”. dar/AGIMEG