Coesione fra i soci, legge di Stabilità, ricorsi, ma anche le criticità del settore. Questi i temi al centro del dibattito dell’assemblea dei soci Sapar della Campania. L’incontro, presieduto dal presidente di delegazione Marco Gennatiempo, con la partecipazione del presidente nazionale Raffaele Curcio, ha visto “una massiccia partecipazione dei soci, i quali hanno instaurato un dibattito molto partecipato con i relatori, chiedendo di attivare tutte le misure possibili, anche drastiche, al fine di dare risalto all’impossibilità di fare impresa alle condizioni imposte dal governo, con la sola prospettiva di un collasso generale. In particolare i soci hanno sottolineato la grave mancanza da parte delle istituzioni nel dare anche un minimo segnale di riequilibrio e dignità ad un comparto ormai denigrato e delegittimato del proprio lavoro”. “Il governo è reo di aver emanato delle normative restrittive senza però offrire un’armonizzazione equilibrata del comparto. È questo per me il fatto più grave: le istituzioni stanno distruggendo il lavoro di migliaia di aziende oneste senza offrire loro una prospettiva solida, magari con crediti d’imposta o incentivi per reindirizzare gli operatori al riassetto aziendale”, ha evidenziato Gennatiempo spiegando il percorso avviato dall’Associazione: “ormai non abbiamo alternative, dobbiamo lottare e difenderci fino alla fine per garantire la sopravvivenza del nostro settore”. “L’incontro è stato molto partecipato: gli associati hanno instaurato un dialogo costruttivo confermando la volontà di proseguire il percorso suggerito dall’associazione, sia a livello politico che giuridico”, ha commentato il presidente Curcio ribadendo ai presenti che “sono state avviate tutte le possibili azioni legali avverso la legge di Stabilità 2016 a tutela delle aziende di settore e dell’occupazione. Rimane altresì invariata la massima concentrazione e l’attenzione per proseguire l’iter legislativo e giuridico avviato lo scorso anno avverso la legge di Stabilità 2015”. Parlando più nello specifico della manovra finanziaria, il presidente Sapar ha osservato che “la tassazione di oltre il 70% del cassetto è insostenibile per le imprese: lo dicevamo un anno fa e lo ribadiamo anche ora, dopo averlo ripetuto per tutto il 2015. Ma quello che mi preoccupa di più sono le tempistiche di sostituzione e/o aggiornamento degli apparecchi, necessarie per la sostenibilità della filiera: per questo è quantomai necessario istituire un tavolo di confronto per definire congiuntamente delle linee di concertazione con il governo e l’Amministrazione dei Monopoli. L’appello che faccio a nome dell’associazione Sapar e mio personale come gestore è quello di rimanere uniti, serrare le fila e affrontare insieme compatti l’ennesima battaglia”. dar/AGIMEG