“Siamo ancora dentro una epidemia terribile che ci vede combattere con armi nuove e più efficaci ma guai ad abbassare la guardia. Nelle ultime settimane tocchiamo con mano elementi di significativa ripresa del contagio dovuto alla variante Delta. Siamo però in una fase diversa perché abbiamo l’arma dei vaccini, la più importante e oggi abbiamo superato in Italia 58 milioni di dosi somministrate e dobbiamo continuare con questo ritmo”. Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza. La variante Delta prosegue la sua corsa e adesso alcune Regioni si affidano al dibattito sulla possibile revisione dei parametri che stabiliscono i profili di rischio e l’assegnazione delle zone: la paura è quella di tornare alla zona gialla in piena estate. Le ipotesi vanno dalla soglia minima di tamponi da effettuare ogni 100mila abitanti al maggiore peso del cosiddetto Rt ospedaliero rispetto a quello sull’incidenza. Tra le questioni poste, infatti, c’è quella di rendere più determinante, nell’ambito del monitoraggio settimanale, la valutazione dei rischi sulla pressione ospedaliera rispetto all’incidenza dei contagi, proprio in vista dell’alleggerimento delle strutture sanitarie dovute al calo dei casi gravi con l’avanzare delle vaccinazioni. Tuttavia, il sottosegretario Pierpaolo Sileri non vede il rischio di una revisione dei parametri, dato che “l’attuale sistema ci ha permesso di arrivare alla riaperture in sicurezza”. In 19 regioni su 21 ci sono evidenti segni di aumento dei casi, risale il tasso di positività e aumentano i ricoveri. Fra le regioni, i dati del ministero della Salute segnalano il maggiore incremento giornaliero dei casi nel Lazio (172), seguito da Sicilia (150), Emilia Romagna (118), Lombardia (95), Veneto (76) ,Campania (69), Toscana (66) e Sardegna (51); nelle altre regioni l’incremento è stato inferiore a 20 casi. “Già fra 4 o 5 giorni, se osserveremo dei picchi di contagi nelle città dove ci sono stati comportamenti a rischio, vedremo se” con i festeggiamenti per la vittoria agli Europei “abbiamo rischiato troppo. Speriamo che avvenga quello che è accaduto con i festeggiamenti che ci sono stati quando a Napoli per la Coppa Italia o Milano quando l’Inter ha vinto lo scudetto: ci sono stati assembramenti simili, ma non si è osservato nessun picco di casi”, ha detto l’immunologo Sergio Abrignani, membro del Comitato tecnico scientifico, ad ‘Agorà estate’, su Rai Tre. “A quei tempi non c’era la Delta ma c’era la variante Alfa che impazzava. E’ vero che è meno diffusiva, ma comunque non c’è stato quello che temevamo. Speriamo che sia così anche stavolta, ma abbiamo paura”, ha concluso. cdn/AGIMEG