Niente tassazione sulle vincite realizzate dai giocatori nei casinò esteri. Lo ha deciso a ottobre la Corte di Giustizia Europea che ha ritenuto discriminatoria la normativa italiana che “assoggetta all’imposta sul reddito le vincite da giochi d’azzardo realizzate in case da gioco situate in altri Stati membri, e esonera invece dall’imposta suddetta redditi simili allorché provengono da case da gioco situate nel territorio nazionale di tale Stato”. Tutto parte dall’inchiesta “All-In” che vede protagonisti alcuni giocatori di poker che non avevano denunciato le vincite conseguite all’estero: il Fisco italiano le considerava come “altri redditi” e le assoggettava alla normale aliquota Irpef, chiedendo in alcuni casi oltre il 40% dell’importo. La sentenza della Corte Europea, tuttavia, non ha chiuso la questione: molti giocatori avevano versato il “dovuto” al Fisco, dopo averlo denunciato di propria iniziativa, o dopo aver ricevuto una cartella esattoriale. Per i primi la strada è più facile, verrà rimborsato entro 4 anni dalla denuncia dei redditi. Gli altri invece si dovranno attivare per sovvertire il provvedimento che ha chiuso la contestazione.(segue) gr-im/AGIMEG