Speciale Tg1 “Il mondo dell’azzardo”, Fiasco: “Serve una pausa al gioco online”. Marasco (Logico): “Il sistema di gioco online in Italia offre molte tutele per il giocatore”

Nel corso dello Speciale Tg1 andato in onda il 25 maggio 2025, intitolato “Il mondo dell’azzardo”, la giornalista Patrizia Angelini ha condotto un’inchiesta sull’universo del gioco in Italia, con un focus particolare sulla crescita esponenziale del gioco online e sull’impatto della ludopatia. Secondo i dati presentati, nel 2023 gli italiani hanno speso 150 miliardi (si fa sempre confusione con la raccolta ndr) di euro in gioco d’azzardo, 22 dei quali effettivamente persi dai giocatori, con un incremento impressionante nel comparto online, passato dai 31 miliardi del 2018 ai 73 del 2023.

A questi si aggiungono 37 miliardi di gioco illegale, rendendo il fenomeno una vera e propria emergenza sociale. Nello Speciale sono emerse le testimonianze di persone dipendenti, ex-giocatori, familiari coinvolti e operatori del recupero. Ma anche voci istituzionali, scolastiche, sanitarie che, in varie regioni d’Italia, combattono contro questo fenomeno.

L’intervento di Maurizio Fiasco

Tra gli esperti ascoltati, il professor Maurizio Fiasco, sociologo e già membro dell’Osservatorio nazionale per il contrasto del gioco d’azzardo patologico del Ministero della Salute: “C’è una matematica in questi giochi che garantisce la redditività e quindi la perdita. Il sistema industriale è programmato per far perdere. Quello che per il giocatore è una perdita, per il sistema è guadagno”.

Secondo Fiasco, il gioco online amplifica le criticità perché elimina ogni barriera spazio-temporale: “Il gioco online ha questa particolarità: supera tutte le barriere di tempo e spazio. Si può giocare 24 ore su 24 in ogni luogo. Una partita dura pochi secondi. 100 euro online si bruciano in 20 giocate. Nel gioco fisico ne servono 5. Questo è l’algoritmo”. “Bisogna rallentare i tempi. Bisogna stabilire delle franchigie, cioè fasce orarie in cui si spengono i giochi. Se il gioco è continuo, sulle 24 ore, senza pausa, senza interruzione, genera dipendenza in modo rapidissimo”.

“Cancellato il fondo per la prevenzione. Ma i danni crescono”

Nel suo intervento, Fiasco ha anche criticato la decisione della Legge di Bilancio 2025 di sopprimere il fondo specifico per il gioco d’azzardo patologico, un errore grave secondo lui: “C’era una politica pubblica lineare. Oggi il fondo per il gioco è stato fatto confluire in uno generale per tutte le dipendenze. Prima che venga costruito un sistema di prevenzione e sorveglianza per tutte le dipendenze, passerà del tempo. E i guasti saranno molto seri”.
Esempio lampante delle contraddizioni del sistema per Fiasco sono e sale slot: “Nelle sale slot si può fumare, si possono bere superalcolici e alcolici. Questo comporta una cooptazione nella dipendenza: il tabagismo, l’alcolismo e il gioco d’azzardo si rafforzano a vicenda. Serve una regola generale che segua un principio semplice: non nuocere alla salute”.

“L’Italia è invasa: 61.000 punti gioco, più di qualsiasi altro prodotto”

“Oggi in Italia si gioca in 61.000 luoghi fisici. Non esiste un altro prodotto distribuito in modo così capillare. Anche qui bisogna ridurre le porte d’accesso. Come? Con il distanziamento dai luoghi della quotidianità”. Ma la situazione più allarmante secondo Fiasco riguarderebbe alcune regioni: “La Campania, con metà della popolazione della Lombardia, ha un volume di gioco online doppio. In rapporto, è quattro volte tanto. Lo stesso vale per Sicilia, Puglia, Calabria. Questo indica vulnerabilità sociali, ma potrebbe esserci anche un problema di riciclaggio: c’è una correlazione inquietante tra alta presenza di criminalità organizzata e alta concentrazione di gioco online”.

Marasco: “Autoesclusione e limiti di deposito sono fondamentali”

Moreno Marasco

Nel corso del reportage condotta da Tg1 è intervenuto anche Moreno Marasco, rappresentante della Lega Operatori del Gioco Online (LOGICO), che da anni riunisce molti operatori del gioco a distanza in Italia. Marasco ha illustrato i principali strumenti di tutela del giocatore, sottolineando l’importanza dell’autoregolazione nelle piattaforme legali.

L’iscrizione è un passaggio centrale nel gioco online legale perché consente di attivare meccanismi di tutela fondamentali: dalla definizione di limiti di deposito alla possibilità di autoescludersi in qualsiasi momento”, ha spiegato . Uno degli strumenti più importanti, ha detto, è proprio la definizione del limite di ricarica del conto di gioco: “Al momento della registrazione, ogni utente è obbligato a stabilire un limite di deposito settimanale o mensile. Questo limite non può essere aumentato immediatamente: è necessario un periodo di attesa di almeno 7 giorni. È una misura utile per scoraggiare decisioni impulsive e rafforzare il controllo del giocatore sul proprio comportamento”.

Marasco ha illustrato anche le modalità con cui un giocatore può autoescludersi volontariamente dal gioco, una possibilità che le piattaforme legali devono offrire in modo accessibile e trasparente: “L’autoesclusione è una procedura semplice e immediata: può essere attivata direttamente dal sito del concessionario o tramite il portale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. È sufficiente inserire il proprio codice fiscale. Da quel momento, secondo la durata scelta, il giocatore è automaticamente escluso dal gioco”.

Secondo Marasco, si tratta di uno strumento centrale per la tutela non solo dell’operatività ma anche dell’identità del giocatore, perché permette di prendere consapevolezza e distanza dal comportamento problematico. “Queste misure – come i limiti e l’autoesclusione – non servono solo a contenere il gioco, ma permettono al cittadino di riappropriarsi del proprio ruolo attivo e responsabile. Sono fondamentali, soprattutto se utilizzate in una cornice legale e trasparente”.

“Il gioco illegale è un pericolo: senza controlli, favorisce riciclaggio e gioco minorile”

Un altro punto cruciale sollevato da Marasco è la distinzione tra piattaforme legali e illegali, spesso poco chiara per il cittadino medio: “I siti illegali non espongono i loghi dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato e non riportano il codice di concessione. Spesso hanno domini che non terminano con .it e non offrono alcuna forma di tutela, né per il giocatore né per lo Stato”. Secondo Marasco, proprio l’assenza di controlli nel gioco illegale favorisce fenomeni come il riciclaggio di denaro e l’accesso da parte dei minori, rischi che invece il circuito legale cerca di contenere con strumenti di verifica dell’identità e limitazioni rigorose. ng/AGIMEG