Il 20 e 21 settembre, sette Regioni italiane andranno alle urne per eleggere governatori e consigli regionali. Le Regioni da anni hanno assunto un ruolo determinante per il gioco, le leggi locali – imponendo distanziometri e fasce orarie – possono aggravare notevolmente l’attività delle sale fino a renderla antieconomica, e in alcuni casi arrivano addirittura a vietarla del tutto. Agimeg ha quindi verificato quali posizioni sul settore del gioco abbiano assunto i candidati negli ultimi anni e ha esaminato i programmi elettorali per appurare se preannunciassero interventi specifici. Unica esclusa la Val d’Aosta che ha un sistema elettorale a sé stante, i cittadini infatti non eleggono direttamente il Governatore, ma solo i componenti del Consiglio. Saranno poi questi a designare il Presidente.
Regione Campania
In Campania Vincenzo De Luca (PD) si dovrà difendere da Stefano Caldoro per il centrodestra e Valeria Ciarambino per i 5Stelle.
De Luca non ha espresso critiche particolari al settore del gioco, ma sotto la sua presidenza la Regione – solo alcuni mesi fa – ha approvato una legge vera e propria per il contrasto al gioco patologico. Il distanziometro viene fissato a 250 metri e si applica solo alle nuove sale e alle slot da istallare, i preesistenti invece hanno 240 giorni per adottare strumenti per contenere l’offerta di gioco. Inoltre, la legge consente ai Comuni di adottare delle fasce orarie. Da ricordare anche che al termine del lockdown, De Luca è stato tra i primi governatori a riaprire sale da gioco, bingo e agenzie di scommesse.
Stefano Caldoro è stato governatore tra il 2010 e il 2015; durante il suo mandato la Regione ha approvato – nel 2014 – una legge per il rilancio e lo sviluppo dell’economia che conteneva anche alcuni interventi sul gioco. Creava un Osservatorio sul gioco patologico e introduceva il marchio slot-free. Ma consentiva anche ai Comuni di adottare “previsioni urbanistico-territoriali in ordine alla localizzazione delle sale da gioco”. Grazie a questa norma ad esempio, il Comune di Napoli ha adottato il regolamento del 2015 per imporre un distanziometro di 500 metri (200 nel caso di particolari luoghi sensibili).
Valeria Ciarambino dei 5Stelle invece si è schierata in più occasioni contro il settore del gioco. Inizialmente aveva firmato il ddl che poi è stato approvato alcuni mesi fa, ma poi se ne è dissociata sia per la norma che tutela le sale esistenti, sia per il distanziometro che avrebbe voluto portare a 500 metri.
Regione Liguria
In Liguria, PD e M5S corrono insieme e sostengono Ferruccio Sansa, giornalista del FattoQuotidiano; Italia Viva invece si schiera con +Europa e presenta Aristide Massardo; il centrodestra invece chiede la riconferma di Giovanni Toti.
Il Governatore uscente ha sempre mostrato un atteggiamento di apertura nei confronti degli operatori del settore, nel 2018 ad esempio ha sostenuto la nuova legge regionale sul gioco che sostanzialmente consente alle sale già aperte di proseguire l’attività “fino alla data di entrata in vigore del testo unico in materia di prevenzione e trattamento del gioco d’azzardo patologico”. Anche nel 2017, all’epoca delle trattative in Conferenza Unificata, Toti era tra i governatori che mostravano maggiori aperture.
Nel programma della coalizione, Ferruccio Sansa annuncia invece il “contrasto deciso, come consentito dalle leggi vigenti, al gioco d’azzardo patologico, causa diretta di tragedie familiari e del radicamento di forme di criminalità organizzata legata all’usura”. In un documento pubblicato a giugno – in cui riassume le sue idee – il candidato governatore parla di “contrasto al gioco d’azzardo legalizzato”. E annuncia quindi l’intenzione di rimettere mano alla legge del 2018: “Si dovrà subito mettere mano a quella decisione e varare nuove norme che limitino il fenomeno e sostengano le persone colpite da ludopatia e le loro famiglie. La lotta all’azzardo è essenziale per il contrasto alle nuove povertà soprattutto in una regione come la Liguria dove si spendono 1,9 miliardi l’anno per i giochi, addirittura 1.215 euro per abitante. Una spesa che per apparente paradosso si concentra nei comuni e nei quartieri più poveri. In quelli con un tessuto sociale più disgregato come quelli del primo entroterra”. Anche perché parla di un “legame con la criminalità organizzata. Le inchieste sulla ‘ndrangheta e la camorra hanno portato a scoprire che ogni singola macchinetta può fruttare fino a 14mila euro al giorno alla criminalità organizzata”. E conclude: “La riforma è pronta. Deve essere ritoccata, resa ancora più stringente. Ma va avviata subito, anche aiutando i gestori a riconvertire la loro offerta. Magari, come è stato fatto in alcuni comuni, proponendo sgravi fiscali a chi rifiuta di installare slot nel proprio locale”.
Massardo, docente universitario di Ingegneria, invece non ha preso posizioni particolari sul settore del gioco.
Regione Marche
Nelle Marche non si ricandida il governatore uscente Luca Ceriscioli e il PD schiera l’attuale sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi. I 5Stelle corrono da soli con Gian Mario Mercorelli, il centrodestra punta invece su Francesco Acquaroli.
Mangialardi nel 2014 – anche in veste di presidente dell’ANCI Marche – guidò una manifestazione di sindaci contro il gioco. In quell’occasione presentò al governo un documento per chiedere di rafforzare i poteri dei Comuni in ordine all’apertura delle sale da gioco e di inasprire le tasse sulle vlt. Recentemente invece ha chiesto di estendere l’applicativo Smart – che consente di monitorare l’orario di funzionamento delle vlt – a tutti i giochi. Per quanto riguarda il ruolo di sindaco, invece, il Comune di Senigallia ha adottato un regolamento sul gioco nel 2018, imponendo un distanziometro di 500 metri e una fascia orarie (dalle 13 all’1 di notte) in cui le slot possono funzionare. Nel programma elettorale ribadisce solamente l’impegno contro la ludopatia spiegando che il fenomeno è cresciuto “in maniera esponenziale”: “Si tratta di dare seguito ad azioni già intraprese gli scorsi anni (…) implementando innanzitutto il Piano Regionale sulle dipendenze da GAP e digitali 2019-2021” E annuncia “un sistema stabile ed efficace di monitoraggio e valutazione delle azioni realizzare”.
Gian Mario Mercorelli, finora portavoce dei 5Stelle nel Consiglio Comunale di Tolentino, e Francesco Acquaroli, ex sindaco di Potenza Picena, non hanno espresso posizioni particolari sul gioco.
Regione Puglia
A contendere la poltrona di governatore a Michele Emiliano il centrodestra ha schierato Raffaele Fitto, i 5Stelle corrono invece con Antonella Laricchia.
Emiliano non ha mai nascosto il proprio scetticismo sul gioco. Circa un anno e mezzo fa ad esempio ha bollato come “ipocrita” l’atteggiamento dello Stato che da un lato incassa il gettito sui giochi, e dall’altro è costretto a curare i giocatori dipendenti “facendo finta di non sapere di essere uno dei soggetti che determina la sindrome”. Da sottolineare che a giugno 2019, il Consiglio Regionale ha modificato il distanziometro tagliando la distanza da 500 a 250 metri e ha fatto salve le sale preesistenti.
Raffaele Fitto invece non ha preso posizioni particolari sulla questione del gioco.
Poche parole sul gioco anche nel programma elettorale di Laricchia, si parla semplicemente della necessità di “contrastare le forme di dipendenza patologica (alcol, fumo, sostanze psicotrope, internet, gioco d’azzardo)” e di “garantire il trattamento e il recupero dei soggetti affetti da Gioco d’Azzardo Patologico”. Recentemente, annunciando che intende introdurre la figura del medico scolastico per contrastare la diffusione del Covid-19, la candidata 5Stelle ha sottolineato che sarà anche “un punto di riferimento per temi come l’educazione alimentare e sessuale e per sensibilizzare sulla lotta al bullismo e prevenzione delle dipendenze come quella dal gioco d’azzardo o dalla droga”
Regione Toscana
In Toscana, sono 3 i principali aspiranti alla poltrona di Enrico Rossi. Il PD mette in campo Eugenio Giani, attuale presidente del Consiglio regionale; il centrodestra sceglie l’europarlamentare Susanna Ceccardi; i 5Stelle la consigliera uscente Irene Galletti.
Sotto la guida di Giani, il Consiglio Regionale ha approvato la legge sul gioco del 2018 che però non apporta modifiche sostanziali a quella del 2013. Quando la Regione istituì l’Osservatorio sul Gap nel 2016, Giani sposò l’iniziativa: “Non ci rendiamo conto di quante persone gettino al vento i propri averi”.
Susanna Ceccardi non ha espresso posizioni particolari, nel proprio programma elettorale però ricorda come alcune mafie – ormai radicate anche nella Toscana – abbiano interessi anche nel settore dei giochi, soprattutto quello illegale. Anche Irene Galletti è intervenuta poche volte sulla questione del gioco. Lo fece ad esempio nel 2017 – all’epoca dei negoziati sull’Intesa tra Stato e Regioni – per chiedere al Governo di non intaccare le prerogative delle Regioni. Nella pagina con il programma regionale i 5Stelle spiegano che puntano a “fermare il paradosso dove lo Stato da un lato incentiva comportamenti che danno dipendenza (gioco d’azzardo, alcool, fumo), dall’altro li cura attraverso il sistema sanitario pubblico”.
Regione Veneto
Luca Zaia cerca la riconferma, i 5Stelle schierano l’ex senatore Enrico Cappelletti e il PD punta su Arturo Lorenzoni.
Zaia nel 2019 ha sostenuto, definendola “la miglior scelta possibile”, la nuova legge regionale sul gioco patologico. Il testo prevede – tra le varie misure – un distanziometro di 400 metri e tre fasce orarie (tra le 7 e le 9, tra le 13 e le 15, e tra le 18 e le 20) in cui le slot devono essere spente.
“Una legge ipocrita, leghista-style, allo scopo d’avere l’alibi di essersene occupati, senza scalfire minimamente il fenomeno della ludopatia” ha commentato recentemente Castelletti, spiegando che “la Regione Veneto era intervenuta con una legge di contenimento del fenomeno, ma si è rivelata inefficace introducendo vincoli non applicabili alle slot già attive bensì alle sole nuove installazioni. Praticamente quasi a nessuno”. Nel programma, il candidato 5Stelle paventa quindi una nuova legge che tra le altre cose porti il, distanziometro a 500 metri e imponga dei limiti all’istallazione delle vlt. I giocatori che vogliono giocare con queste macchine inoltre dovranno esibire la carta di identità. E ancora, gli esercenti non potranno pubblicizzare in alcun modo la presenza delle slot all’interno dei locali. “La legge regionale di contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico dovrà agire non solo in termini di un necessario disincentivo del fenomeno, ma anche in termini di prevenzione e cura”.
Il candidato PD invece finora non ha assunto posizioni particolari sul settore.
lp/AGIMEG