Speciale 8 marzo: Mara Micalucci, dir. gen. Press & Image 2001 SpA – Gruppo FIT

“In FIT c’è una realtà umanamente premiante. Mi auguro, a prescindere dal settore, che siano le persone e non il genere a fare la differenza nel mondo del lavoro

 

 

Mara Micalucci Entra in FIT nel 1984 all’ufficio stampa. Giornalista dal 1989, nel 1997 entra nel Consiglio d’Amministrazione della società Press & Image 2001, assumendone la carica di Direttore Generale nel 2006. E’ Direttore Responsabile di tutte le testate editoriali del gruppo e de “Il Toscano” quadrimestrale di Manifatture Sigaro Toscano SpA. In qualità di Direttore Generale della Press & Image 2001 SpA, (società del gruppo FIT che per conto della Federazione Italiana Tabaccai si occupa della comunicazione sia verso l’esterno che all’interno del gruppo), segue la società coordinandone le molteplici attività come la “la Voce del Tabaccaio”, “Il Ricevitore Italiano”, “FIT-NEWS” e “TgFIT”. La Press & Image gestisce anche il sito istituzionale www.tabaccai.it, e organizza il T2000 in tour

Cosa vuol dire oggi essere donna nel mondo del lavoro relativamente al settore del gioco pubblico?

Mi occupo di gioco pubblico da un punto di vista particolare e molto interessante, quello della comunicazione. Tutt’altro che marginale, come forse alcuni potrebbero pensare, la mia attività non consiste quindi nell’offrire la possibilità di giocare legalmente ma nel comunicare a tutti, anche ai non giocatori, l’esistenza di un gioco sicuro, legale e controllato.

Da quando ha cominciato la sua attività nel settore ad oggi, è cambiato qualcosa nel rapporto di competenze e ruoli di responsabilità rispetto ai colleghi uomini?

Sinceramente credo che, a prescindere dalla specificità dei settori, siano le persone, non il genere, a fare la differenza. Nelle aziende in cui questa visione è condivisa sono certa che si siano sempre attribuite competenze e responsabilità sulla base delle caratteristiche personali di ogni lavoratrice e lavoratore. Mi rendo conto che avere il privilegio di lavorare in una realtà per così dire “umanamente premiante”, in cui si ha più il senso di appartenere ad una comunità che ad un’azienda, influenzi non poco questa mia opinione. Tuttavia, credo sia questo l’obiettivo cui tendere: favorire la crescita delle persone valorizzandone le caratteristiche e trasferendo loro prima le competenze e, successivamente, le responsabilità. Senza alcuna differenza di genere.

Come immagina il ruolo della donna, in questo settore, nei prossimi anni?

Avere a che fare con il settore del Gioco pubblico, qualunque sia il segmento in cui si opera, significa operare in un settore altamente complesso. Dalla regolamentazione alla comunicazione, chiunque abbia a che fare con il Gioco conosce l’importanza dei dettagli, della giusta misura e della delicatezza. Lavorare nel mondo del gioco richiede attenzione e cura, tanto del proprio lavoro che nei confronti del pubblico dei giocatori. Questo sarà il nostro ruolo nei prossimi anni, continuare a fare sempre meglio quel che facciamo già bene da anni.